Valvole termosifoni, come fare per: 1) Non farsi fregare 2) Risparmiare 3) Evitare la spesa. Nei condomini è obbligatorio installare le valvole sui termosifoni entro la fine di quest’anno, in realtà entro ottobre, quando si accenderanno i riscaldamenti. Valvole che regolano il calore e contabilizzano il consumo di energia su ogni singolo termosifone (detto anche: radiatore, calorifero) degli appartamenti di ogni condominio.
L’obbligo, applicazione di una direttiva europea del 2012 per il risparmio di energia, è stato recepito in Italia con un decreto del 2014 e uno successivo nel 2016. La spesa però non significa fregatura, né per forza preventivo gonfiato, e alla fine non è neanche obbligatoria, in alcuni casi che vedremo.
Quanto costa? Il prezzo varia a seconda di chi installa le valvole, del tipo di condominio in cui si abita e della città in cui si vive. La spesa media, riferisce Sandra Riccio su La Stampa, varia dagli 80 ai 100 euro a termosifone (in una casa con 5 termosifoni, fanno 400-500 euro). Ma ci sono casi in cui una famiglia si trova a dover esborsare 3 mila euro, fino a 10 mila euro. Succede perché all’installazione delle valvole si aggiungono altri lavori, dei quali i più costosi riguardano le caldaie da sostituire, quando sono vecchie e malfunzionanti. Si tratta però di importi sproporzionata con il crollo – la crisi economica che è diventata crisi del mercato immobiliare – del valore medio di una casa, che si aggira fra i 60 mila e i 90 mila euro.
Non in tutti i casi, tra l’altro, l’installazione delle valvole comporterà un costo iniziale che poi sarà ammortizzato negli anni con il risparmio sulla bolletta del riscaldamento: per una spesa che sta costringendo alcuni condomini a chiedere un prestiti in banca, chi abita agli ultimi piani si ritroverà a pagare di più i propri consumi (questione di fisica).
Proroga? La Uppi (Unione dei piccoli proprietari) e Confedilizia hanno l’intenzione di chiedere una proroga della scadenza oltre la quale chi non installa le valvole sarà multato. La proroga chiesta al governo sarebbe incentrata sulla “disapplicazione delle sanzioni”, vale a dire: io governo italiano impongo l’obbligo perché a mia volta ho una scadenza da rispettare con l’Europa, ma poi non multo i condominii che non installano le valvole.
Quanto sono alte le multe? L’importo delle sanzioni per gli inadempienti sarà differente da Regione a Regione e andrà da un minimo di 500 a un massimo di 2.500 euro ad appartamento.
In alcuni casi la spesa può essere evitata. Bisogna documentare che la spesa per l’installazione delle valvole costa di più dell’eventuale risparmio energetico, o se il preventivo per i lavori da fare risulta eccessivo rispetto all’eventuale risparmio. Non c’è “obbligo di valvola” in un condominio che non è coibentato e presenta dispersioni di calore. Per evitare la spesa bisogna che un tecnico elabori una relazione in cui certifica che l’installazione delle valvole non raggiungerà l’obiettivo di risparmio energetico previsto dal decreto. La relazione dovrà poi essere mostrata alla Regione di residenza in caso di controlli sul condominio.
Questo è il testo del decreto legislativo (D.lgs.102/2014 art.16 commi 6/7 introdotti dal D.lgs.141/2016) nella parte in cui prevede che la spesa si possa evitare:
6. Nei casi di cui all’articolo 9, comma 5, lettera b), il proprietario dell’unità immobiliare che non installa, entro il termine ivi previsto, un sotto-contatore di cui alla predetta lettera b), è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro per ciascuna unità immobiliare. La disposizione di cui al presente comma non si applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l’installazione del contatore individuale non è tecnicamente possibile o non è efficiente in termini di costi o non è proporzionata rispetto ai risparmi energetici potenziali.
7. Nei casi di cui all’articolo 9, comma 5, lettera c) il proprietario dell’unità immobiliare, che non provvede ad installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza di ciascun corpo scaldante posto all’interno dell’unità immobiliare, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro per ciascuna unità immobiliare. La disposizione di cui al primo periodo non si applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l’installazione dei predetti sistemi non è efficiente in termini di costi.