VIA LIBERA DEI SINDACATI ALLA NUOVA CONTRATTAZIONE

Pubblicato il 7 Maggio 2008 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA

Sindacati Riduzione del numero dei contratti, introduzione degli accordi triennali, nuovi meccanismi per la definizione della rappresentanza. Sono solo alcuni degli aspetti inseriti nell’intesa sulla riforma del modello contrattuale ratificata oggi all’unanimità dalle segreterie unitarie di Cigl, Cisl e Uil. Un "sì" di grande importanza che ha trovato il plauso degli industriali ma che ha anche scatenato forti polemiche con la Fiom.

Soddisfatti, già prima dell’incontro, i tre segretari generali di Cgil Cisl e Uil. "E’ un’occasione, un passaggio molto importante per il sindacato italiano", aveva osservato Guglielmo Epifani. Gli aveva fatto eco Raffaele Bonanni: "E’ un momento storico per il sindacato". E Luigi Angeletti aveva sottolineato: "Il nostro obiettivo è quello di far salire i salari dei lavoratori".

Il testo approvato dai leader sindacali prevede, tra l’altro, la riduzione del numero dei contratti, (ora 400) e l’introduzione dei contratti triennali sia per la parte normativa che per quella economica. La piattaforma contempla anche nuovi meccanismi per la definizione della rappresentanza che tengono conto sia del numero degli iscritti sia dei voti presi nei comitati di rappresentanza degli enti previdenziali.

Mentre il presidente uscente degli industriali, Luca Cordero di Montezemolo, ha commentato positivamente il raggiungimento dell’intesa, all’interno dei sindacati c’è chi si lamenta. Per Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom, parla di un possibile "disastro sociale", perché l’accordo "porta ad abbassare il salario medio e a dare qualcosa di più a chi fatica di più e quindi ad aumentare il tasso di sfruttamento dei lavoratori". "Lavoro e società – cambiare rotta", una delle componenti di sinistra della Cgil, ha invece deciso di presentare al direttivo Cgil un documento alternativo all’ipotesi di piattaforma unitaria. Su questo testo si sta cercando di ottenere anche il consenso della componente Fiom che fa capo a Gianni Rinaldini.

Dopo il via libera da parte delle segreterie unitarie, ora toccherà ai direttivi unitari di Cgil Cisl e Uil convocati per il 12 maggio approvare l’ipotesi di riforma. Quindi, dopo la consultazione di base che dovrebbe durare una ventina di giorni, si potrà formalmente riaprire il confronto con Confindustria.