Visco: “Limitare compensi a dirigenti bancari, spread nemico delle riforme”

Pubblicato il 31 Ottobre 2012 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Visco: “Limitare compensi a dirigenti bancari, spread nemico delle riforme” (Foto LaPresse)

ROMA – “Le banche italiane devono agire sui compensi dei dirigenti e degli amministratori, e devono valutare la distribuzione dei dividendi“. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, lo ha dichiarato nel corso della 88° giornata del risparmio.

Visco avvisa poi che gli spread alti compromettono gli effetti delle riforme, perché la politica monetaria è “un argine” ma i benefici duraturi sono disciplina di bilancio e riforme.

Il governatore ha poi sostenuto le misure del governo di Mario Monti, che “non potevano non ripercuotersi negativamente sugli andamenti congiunturali di breve periodo, ma hanno evitato scenari ben peggiori di quello attuale”.

Uno dei rischi più grandi, ha poi sottolineato Visco, è il rischio di “circolo vizioso” per il risparmio delle famiglie: “L’economia cresce poco, si riduce la capacità di risparmio, le famiglie si sentono più incerte e sfiduciate, la crescita frena ulteriormente”.

“BANCHE, LIMITARE I COMPENSI AI VERTICI” – Visco ha poi rilevato come le regole sulla remunerazione “stanno dispiegando i loro effetti. Nel 2011 le remunerazioni “ai vertici dell’esecutivo dei primi cinque grandi gruppo sono diminuite del 25% rispetto all’anno precedente, del 20 per i primi quindici gruppi quotati, al netto dei compensi di fine rapporto”.

La Banca d’Italia sta esaminando “con attenzione le banche che hanno registrato un aumento e approfondimenti sono in corso sui meccanismi di determinazione delle componenti variabili”. Il governatore ricorda poi che quando un manager lascia il gruppo, gli amministratori devono assicurare “l’efficacia” delle norme che impongono come parte dei compensi sia erogata nel tempo e soggetta a “clausole di recupero”.

“Episodi anche gravi di comportamenti scorretti non hanno intaccato la stabilità del sistema”. Lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco riferendosi alla banche alla Giornata del risparmio e sottolineando che l’Istituto di via Nazionale “non transige sulla cattiva gestione”. Visco ha anche sottolineato che “in tempi molto difficili, il sistema finanziario italiano ha continuato a svolgere il suo ruolo di infrastruttura fondamentale per l’economia reale”. (ANSA).

SPREAD NEMICO DELLE RIFORME – Le riforme “non potranno dispiegare i propri effetti se dubbi e incertezze sul futuro” dell’euro “dovessero mantenere gli spread sopra i valori coerenti – afferma Visco, e aggiunge -. Un incremento di 100 punti base del differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi a 10 anni tende a riflettersi in un aumento di circa 50 punti base dei tassi medi sui prestiti alle imprese dopo un trimestre, per intero nell’arco di un anno”.

Visco ha poi precisato che “il costo dei finanziamenti alle imprese è ancora superiore” a quello della Germania e dell’Eurozona.

RISANAMENTO GRAZIE A MONTI – Visco ha dichiarato: “Le riforme strutturali sosterranno, nel medio periodo, il potenziale di crescita del Paese. è cruciale conseguire gli obiettivi di bilancio annunciati, dare piena attuazione al programma di riforme, ampliandone il campo d’azione”.

Il Governatore ha quindi rilevato che in Italia le manovre di consolidamento varate a partire dalla seconda metà dello scorso anno e il “vasto piano di riforme strutturali” in corso “hanno contribuito ad arrestare la perdita di fiducia nella nostra economia”.

Visco ha detto: “Gli interventi in atto, in Europa e nei paesi più colpiti dalla crisi, avranno successo solo se tutte le parti terranno pienamente fede agli impegni presi – e aggiunge -. L’aggiustamento di bilancio senza le riforme strutturali finirebbe inevitabilmente per essere controproducente”.

RISPARMIO CIRCOLO VIZIOSO – “Vi è il rischio di un circolo vizioso: l’economia cresce poco, si riduce la capacità di risparmio, le famiglie si sentono più incerte e sfiduciate, la crescita frena ulteriormente”, ha detto il governatore della Banca d’Italia.

Visco ha ricordato come “la formazione di risparmio in Italia, a lungo fra le più alte del mondo avanzato. E’ in calo da oltre un ventennio”. La quota risparmiata del reddito nazionale è ora inferiore alla media Ue, sotto il 17%, circa 4 in meno rispetto alla prima metà dello scorso decennio.

Visco ha quindi rilevato come sono soprattutto le famiglie a essere colpite a causa della caduta del loro reddito disponibile negli ultimi 5 anni mentre in Germania e Francia questo è salito, sebbene a ritmo contenuto.