ROMA – Si capisce che la centralina con il software per taroccare il diesel in vista dei test ambientali servisse a rendere più performanti i motori e contenere i costi sul prezzo dei veicoli: ma che tutto il disastro causato servisse a risparmiare 300 euro per unità, 300 euro per ogni singola vettura da migliaia di euro ha dell’incredibile.
Sarebbe questa la cifra che avrebbe assicurato, tramite il sistema BioTec che mescola urea con i gas di scarico riducendo la liberazione nell’aria le emissioni nocive di ossidi di azoto, un diesel pulito, comunque conforme ai livelli consentiti in America. Comunque legale. Era già noto che del progetto BioTec se ne occupasse Wolfgang Bernhard, cacciato nel 2007 proprio perché convinto della bontà del sistema sperimentato insieme a Mercedes e soprattutto Bosh. Sistema che fu usato con successo per Passat e Touareg.
La stessa fornitrice di componentistica Bosch, che ha sviluppato materialmente il software di gestione della centralina incriminata, aveva avvertito nel 2007 Volkswagen: quel software sarebbe stato illegale se usato per i test sulle auto in vendita. Anche nel 2011 gli ingegneri del gruppo lanciarono inascoltati l’allarme. Ma il contenimento dei costi, la difficoltà di penetrare il mercato americano con il diesel, fecero prevalere la strategia della frode. Per ora queste sono le informazioni raccolte dai giornali tedeschi, in prima fila Bild amm Sonntag e Frankfurter Allgemeine Zeitung, che citano fonti interne alla Volkswagen.
L’unico modo per rientrare nei limiti delle emissioni Usa era di impiegare i sistemi a base di urea già usati sulle auto più grandi, Passat e Touareg. Il sistema sarebbe costato 300 euro per veicolo; troppo, secondo il reparto finanza, in un momento in cui il gruppo stava sforzandosi di tagliare i costi.
Bernhard lasciò il gruppo nel gennaio 2007, prima che il motore entrasse in produzione; Krebs fu spostato a un altro incarico quando Winterkorn prese il timone del gruppo, sempre nel 2007. Winterkorn, che veniva dall’Audi, chiese a due suoi ex colleghi di Ingolstadt, Ulrich Hackenberg capo della R&S e Wolfgang Hatz capo dei motori, di andare a Wolfsburg e proseguire il lavoro di sviluppo dei motori. Hackenberg e Hatz sono tra i manager che sarebbero stati sospesi dalla Vw. (Andrea Malan, Il Sole 24 Ore).