WALL STREET E BORSE EUROPEE IN ALTALENA, MIBTEL CHIUDE A -0,91, BUSH PROPONE VERTICE G8 SU CRISI

Pubblicato il 7 Ottobre 2008 - 06:46 OLTRE 6 MESI FA

Dopo il lunedì nero sulle Borse di tutto il mondo, i mercati europei vivono una giornata in altalena. Le Borse del Vecchio continente avevano infatti aperto in deciso rialzo, ma dopo un’ora gli indici hanno iniziato a girare in negativo. Verso metà seduta, le piazze europee sono però tornate in positivo, per poi però sparpagliarsi, con alcune che chiudevano in rialzo e altre al ribasso. Non bastava infatti l’avvio positivo di Wall Street, dato che dopo poco la Borsa di New York passava in negativo. A condizionare favorevolmente gli investitori europei era stata anche la mossa della Fed che ha deciso di aiutare le imprese nelle loro attività di finanziamento sui mercati monetari. La banca centrale americana punta in particolare sulla creazione di una società ad hoc preposta all’acquisto dei "commercial paper", strumenti finanziari di breve termine attivi sui mercati monetari. Alla fine però Piazza Affari chiudeva cedendo lo 0,91%. Male anche Francoforte che cedeva l’1,12%. Bene invece Parigi che guadagnava lo 0,55%, mentre Londra avanzava solo dello 0,16%.

LA BORSA DI MILANO – Alti e bassi per Piazza Affari. Il Mibtel alla fine però chiudeva a -0,91% a 17.812 punti. È stata una giornata molto volatile, con il listino che dopo il rialzo iniziale (+2,1% il massimo) ha perso rapidamente terreno finendo per cedere fino all’1,9%. Poi Il Mibtel ritornava in positivo, per girare successivamente ancora in negativo. Scambi stabili, a 4,3 miliardi di euro. Il nervosismo è stato ancora elevatissimo, gli operatori erano preda dell’incertezza e quasi tutti i titoli hanno registrato pronunciate oscillazioni. Solo il comparto energia ha tenuto bene per tutta la giornata, con Eni ed Enel in evidenza; deboli i bancari alla luce delle difficoltà dei titoli del settore sulle borse estere, ancora fiacca Telecom, netto arretramento di Fiat.Per quanto riguarda gli altri titoli occhi puntati ancora su Unicredit, che, dopo una momentanea risalita, è tornata ancora a cedere in maniera significativa, penalizzata dal taglio del rating (Aa3 da Aa2, con outlook stabile, e quello sulla soliditá finanziaria della banca da B- a C+), da parte di Moody’s.

GRAN BRETAGNA: IN CRISI I BANCARI – Affondano invece quasi tutti i titoli bancari sulla Borsa londinese. In particolare Royal Bank of Scotland, Hbos, Lloyds Tsb e Barclays. E proprio Barclays smentisce di aver chiesto aiuto al Governo inglese, chiedendo una iniezione di capitali freschi. La banca britannica – riferisce l’agenzia Bloomberg – ha ufficialmente dichiarato di «non avere motivo» di richiedere capitali al governo di Londra. In Germania, intanto, l’amministratore delegato di Hypo RE, Georg Funke, si è dimesso con effetto immediato: il comitato di gestione della banca sceglierà al più presto il suo successore.

WALL STREET – Alti e bassi anche per Wall Street che partiva in lieve rialzo, ma non riusciva a dare corpo alla ripresa. Così attualmente il Dow Jones cede lo 0,42%, mentre il Nasdaq perde lo 0,84%

LA MOSSA DELLA FED – I mercati europei sono stati trascinati per qualche ora al rialzo dalla decisione della Fed di mettere in atto un piano volto ad aiutare tutte le aziende americane che, per il finanziamento delle loro operazioni, ricorrono all’emissione dei "commercial paper", strumenti di breve periodo scambiati sui mercati monetari. La mossa della banca centrale statunitense coincide con una fase particolarmente difficile relativamente all’ accesso al credito da parte delle aziende, che sono solite appunto finanziarsi attraverso commercial paper. L’ operazione consisterà nell’erogazione da parte della Fed di prestiti alla società-veicolo, al tasso misurato dai Fed Funds, cioè quello di riferimento. A sua volta questa società acquisterà appunto le cambiali commerciali, ad un tasso che sarà commisurato all’ andamento dei tassi overnight (cioè sul brevissimo termine) ed a tre mesi.

Intanto il presidente americano George W. Bush ha chiamato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il francese Nicolas Sarkozy e il premier britannico Gordon Brown, per discutere della crisi finanziaria. Lo ha reso noto la Casa Bianca, annunciando anche che l’inquilino della Casa Bianca si è detto disponibile a partecipare ad un summit del G8 dedicato alla crisi finanziaria.

ASIA – A Tokyo la Borsa ha chiuso in ribasso del 3,03%, dopo essere sceso per la prima volta in quasi 5 anni sotto i 10.000 punti. Nel frattempo, la Banca del Giappone ha deciso di lasciare invariato allo 0,5 per cento il tasso d’interesse di riferimento. Andamento contrastato per le altre principali piazze asiatiche in chiusura: Seul segna +0,54%, Jakarta -0,07%, Kuala Lumpur -0,01%, Taiwan +0,34%.

POSITIVA – Qualche segnale di ripresa sulla Borsa di Sydney, che aveva aperto in forte ribasso, ma che ha virato in positivo dopo la decisione della Banca Centrale australiana di ridurre di un punto il tasso d’interesse di riferimento, portato al 6 per cento. L’indice S&P/Asx-200 ha chiuso in rialzo dell’1,7% , dopo aver aperto con una perdita del 3,7 per cento.

EURIBOR – E intanto i tassi interbancari in euro toccano un nuovo record. L’Euribor sulla scadenza tre mesi è salito di tre punti base, al 5,38%, segnando l’ottavo record consecutivo. In deciso rialzo anche l’Euribor a una settimana – secondo i dati della European Banking Federation – salito dal 4,89% al 4,99%.