Marzabotto (Bologna): primo centro industriale ecosostenibile

Pubblicato il 9 Luglio 2011 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA

MARZABOTTO (BOLOGNA) – Una piccola rivoluzione. Silenziosa come tutte quelle durature e solide, che si muove alle porte di Bologna. A Marzabotto, piccolo centro emiliano, nascerà il progetto di un borgo industriale ecologico perfettamente e completamente sostenibile e autosufficiente grazie alle energie pulite di aria, acqua e sole. A volerlo, e finanziarlo per un importo approssimativo di più di dieci milioni di euro, una cordata di imprenditori emiliano-romagnoli, con capofila la bolognese Dismeco. Una volta completato, il progetto sarà il primo al mondo di questo genere. Dall’ufficio commerciale della società sviluppatrice spiegano che “la destinazione sarà industriale e ospiterà impianti di dismissione dei Raee, i rifiuti elettronici e tecnologici”.

Nel nuovo Borgo ecologico infatti tutto avrà una prospettiva sostenibile, a partire dal territorio che su cui sorgerà: un’area industriale di 45.000 metri quadri, ormai dismessa, un tempo sede della della ex cartiera Burgo e, in un primo tempo, destinata a un impianto di tutt’altro tenore: una centrale turbogas. La struttura avrà un approvvigionamento energetico garantito da impianti fotovoltaici di ultima generazione, integrati da apparati sperimentali geotermici e eolici, in grado di utilizzare la forza motrice del vicino fiume Reno che li alimenta.

“Una volta completato – continuano da Dismeco – stimiamo di essere pronti, se non ci saranno intoppi, per la fine dell’anno”. Il complesso sarà la prima “area industriale verde” del mondo. Un caso di eccellenza che si colloca al centro di un’ampia serie di attività collaterali legate alla sostenibilità ambientale e alla diffusione di buone pratiche. “Intendiamo impegnarci a sostenere e diffondere una cultura dell’ecosostenibilità – hanno concluso gli operatori – per esempio usando le sale dell’ex Villa Rizzoli, interna al complesso, per ospitare aule didattiche in cui tenere lezioni e conferenze, con moderne attrezzature interattive, rivolte ai bambini e ai cittadini di domani”.

Un aspetto singolarmente interessante e concreto del nuovo Borgo riguarda le ricadute sull’occupazione. In seguito al nuovo progetto Dismeco ha dato la disponibilità ad assumere entro il 2011 i 22 lavoratori della ex cartiera, attualmente in mobilità, impiegandoli in un percorso di riqualificazione professionale compatibile con la nuova attività.