Emirati Arabi, contro il caldo record arriva la tecnologia per produrre pioggia
Pubblicato il 25 Luglio 2021 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA

Emirati Arabi, contro il caldo record arriva la tecnologia per produrre pioggia (foto Ansa)
Negli Emirati Arabi, per combattere le temperature arrivate fino a 50 gradi stanno utilizzando delle tecnologie mirate a gestire le precipitazioni. La tecnica nota come “cloud seeding”, inseminazione delle nuvole, si avvale dell’utilizzo di droni che per indurre la pioggia applicano le scosse elettriche senza utilizzare elementi chimici.
Gli Emirati Arabi sono uno dei paesi più aridi della Terra
Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei paesi più aridi della Terra e sperano che il cloud seeding sia d’aiuto ad aumentare le scarse precipitazioni annuali. E sta funzionando.
Le riprese video rilasciate dal Centro nazionale di meteorologia degli Emirati Arabi Uniti mostrano dei temporali in tutto il paese, piogge torrenziali che hanno allagato le strade, accompagnate da fulmini. Negli Emirati Arabi Uniti la tecnica fa parte di un progetto nato nel 2017 per generare pioggia, per un costo di 15 milioni di dollari, nel paese che si colloca tra i primi dieci più aridi al mondo con una piovosità media di soli 78 millimetri all’anno.
Maarten Ambaum, che ha lavorato al progetto, all’inizio del 2021 ha dichiarato alla BBC che gli Emirati Arabi Uniti hanno nuvole a sufficienza per generare la pioggia. Il metodo è già stato applicato in vari paesi. In Colorado le stazioni sciistiche lo utilizzano per indurre nevicate più abbondanti.
Nel 2008 fu generata pioggia prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino
Nel 2008, è stato applicato prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino così da generare un temporale altrove e mantenere lo stadio asciutto. Ciò ha comportato il lancio di razzi contenenti cristalli di ioduro d’argento nelle nuvole presenti sui sobborghi di Pechino.
Sembra che la tecnica del cloud seeding sia stata utilizzata dall’ex URSS nel 1986 per impedire che la ricaduta radioattiva del disastro nucleare di Chernobyl arrivasse a Mosca.