L’Enel rilancia la “campagna di Russia” con investimenti ed energia nucleare

Pubblicato il 6 Luglio 2010 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA

Nel suo primo Investor Day nel Paese, sei anni dopo il primo, storico sbarco a San Pietroburgo, l’Enel rilancia la sua campagna di Russia, in ”uno dei mercati energetici più promettenti al mondo”, come ha sottolineato a Mosca l’amministratore delegato Fulvio Conti illustrando a circa sessanta investitori e analisti internazionali il bilancio e, soprattutto, gli obiettivi del gruppo. Agli attuali 3,3 miliardi di euro di investimenti se ne aggiungerà un altro entro il 2014, quando l’ebitda arriverà quasi a quintuplicarsi raggiungendo i 1.099 milioni di euro.

Nel frattempo Enel punta a sbarcare nel nucleare, in particolare con una centrale nell’enclave russa di Kaliningrad, nell’idroelettrico, e nelle energie rinnovabili, arricchendo il suo mix tecnologico. Già entro la fine dell’anno, ha annunciato Conti, entreranno in servizio i due nuovi cicli combinati da 410 megawatt ciascuno della società di generazione Ogk-5, di cui Enel detiene il 56,39%.

L’obiettivo annunciato è aumentare la capacità installata da 8.200 a 8.800 megawatt, coprendo per 35 anni il 50% della domanda di gas di Ogk-5 con il metano che verrà prodotto a partire da fine 2011 nei giacimenti siberiani di Severenergia, la joint venture tra Gazprom (51%), Eni (29,4%) ed Enel (19,6%). Nel 2009 Ogk-5 (4 centrali, di cui tre a gas e una a carbone), che alla Borsa di Mosca capitalizza 2,3 miliardi di euro, ha prodotto 39 terawattora, piu’ della metà di quanto prodotto dalle centrali Enel in Italia.

Nella vendita di energia Enel opera con Rusenergosbyt (49,5%), il più grande fornitore di elettricita’ nel Paese e primo operatore indipendente nel mercato dell’ elettricità, con una quota del 3,6%. Oggi serve 200 mila clienti (tra cui le ferrovie russe) in 54 regioni del Paese, e in tre anni ha raddoppiato le vendite, dai 19 twh del 2006 ai 40 twh del 2009. Merito di una strategia con cui Enel è riuscita a diventare un player verticalmente integrato, dai giacimenti di gas di Yamal alle centrali di Ogk-5, dalla vendita di elettricità fino ai contatori elettrici.

E di un mercato liberalizzato per l’80% dove la richiesta di energia è in continua crescita, tanto che entro il 2019 si stimano investimenti per 280 miliardi di dollari nel settore. ”Non abbiamo mai guardato alla Russia come un fornitore di materie prime da esportare. Per noi si tratta di un’area chiave con ottime prospettive a lungo termine”, ha osservato Conti, ricordando che l’Enel ”è stata la prima utility internazionale a credere nelle potenzialità di crescita russe”, entrando nel 2004 nella gestione della centrale elettrica di San Pietroburgo.

Ma di primati in Russia Enel ne ha infilati altri: primo operatore internazionale a raccogliere la sfida della Borsa di Mosca con Ogk-5, e a firmare un’intesa con l’agenzia statale per l’energia nucleare Rosatom. La centrale di Kaliningrad diventerà la prima partnership pubblico-privata nel settore in Russia. Davanti alla platea di investitori, Conti ha annunciato che l’Ebitda del gruppo nel 2010 (vale a dire i guadagni al netto degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti) supererà le precedenti stime, che lo indicavano a 16 miliardi di euro. E ha confermato la previsione di quotare circa il 30% della controllata Green Power (energie rinnovabili) a ottobre, escludendo che la discussione in corso sui certificati verdi possa influenzare i tempi dell’operazione.