Energia, innovazione e sostenibilità. Enel con Henry Chesbrough a San Franscisco pioniera della Open Innovation

di Daniela Lauria
Pubblicato il 15 Maggio 2018 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Energia, innovazione e sostenibilità. Enel con Henry Chesbrough a San Franscisco pioniera della Open Innovation15

Energia, innovazione e sostenibilità. Enel con Henry Chesbrough a San Franscisco pioniera della Open Innovation

SAN FRANCISCO – Innovazione aperta e sostenibilità per un mondo migliore. E’ questo il tema della nona edizione di #EnelFocusOn, il ciclo di talk itineranti tra Enel e il mondo degli influencer digitali, che si è tenuto lunedì 14 maggio a San Francisco. Un viaggio nel mondo della open innovability, la filosofia che Enel ha sposato appieno unendo innovazione e sostenibilità, e guidato da Henry Chesbrough, direttore del Garwood Center for Corporate Innovation all’Università di Berkeley nonché padre della open innovation. 

L’incontro, al quale Blitz Quotidiano è stato invitato a partecipare sedendo al tavolo degli influencer, è stato anche l’occasione per la firma di un accordo rivoluzionario tra Enel e InnoCentive, azienda leader nel settore del crowdsourcing. Ernesto Ciorra, responsabile Innovation and Sustainability (Innovability) del Gruppo Enel, e Craig Jones, presidente esecutivo di InnoCentive, hanno suggellato l’intesa al cospetto dei partecipanti. Un’alleanza che punta a rafforzare l’azione di Enel nel raggiungimento dei target relativi a quattro dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) fissati nell’agenda 2030 dell’Onu.

E’ proprio l’obiettivo numero 7 che Enel ha scelto come proprio “mantra aziendale”, spiega Ernesto Ciorra nel suo discorso di apertura. Ossia, fornire accesso all’energia in modo affidabile, sostenibile e a basso costo. Cosa significa? La visione di Ernesto Ciorra è illuminante: “Nel mondo – precisa – ci sono 1.2 milioni di persone senza accesso all’energia, per 1.8 milioni l’accesso non è affidabile né sostenibile: è un mercato di 3 milioni di potenziali clienti, un mercato immenso e una grande opportunità”.

Ed è qui che entra in gioco la open innovation: “Non possiamo creare valore per noi stessi se non creiamo condizioni economiche e sociali sostenibili per i nostri stakeholder – ha detto Ciorra – non possiamo creare valore condiviso se non innoviamo, e non possiamo innovare se non siamo aperti al contributo del mondo che ci circonda”.

Ma che cos’è la Open Innovation? E’ una nuova strategia di innovazione che sta trasformando il mondo delle imprese: si chiama innovazione aperta perché le aziende ricercano spunti, idee e soluzioni innovative al di fuori del proprio perimetro, interagendo con startup, università, centri di ricerca, fornitori, collaboratori o altri soggetti esterni.

Il paradigma dell’Open Innovation può essere inteso come l’antitesi del tradizionale modello di integrazione verticale in cui le attività di ricerca e sviluppo sono orientate alla realizzazione di prodotti sviluppati internamente che vengono poi distribuiti dalla stessa azienda.

Henry Chesbrough è stato il primo a teorizzare tale concetto con un libro intitolato “Open Innovation: The New Imperative for Creating and Profiting from Technology”, pubblicato nel 2003 dalla Harvard Business School Press. Ne sono seguiti altri sul tema: l’innovazione aperta, dunque, ha già 15 anni, ma la sua implementazione sta avvenendo in modo graduale e, sorprendentemente, è approdata in un campo, quello dell’industria energetica, tradizionalmente caratterizzato da una cultura conservatrice e monopolistica.

In tal senso l’approccio di Enel è da considerarsi pionieristico. Come sottolineato dallo stesso Chesbrough nel suo key note speech, “l’Open Innovation si basa sulla condivisione delle conoscenze e sulla creazione di un futuro che consenta lo sviluppo di idee innovative”. Il futuro dell’energia, questa è la sua vision, richiederà ecosistemi di collaborazione tra start-up e grandi società energetiche, poiché solo in questo modo l’industria sarà in grado di mantenere il passo con la trasformazione dell’energia.

Vision che Enel ha scelto di sottoscrivere appieno: “Abbiamo aperto alle realtà esterne la nostra innovazione – spiega Ernesto Ciorra – perché vogliamo sopravvivere. Quale è il vero scopo della sostenibilità? Sopravvivere. Chi non innova, muore. Accade alle aziende come alle persone. Ecco perché il cambiamento è obbligatorio”.

Sì ma in che modo? “Aprendoci al mondo esterno – ribadisce Ciorra – Ecco perché lavoriamo con circa 130 grandi partner, come Bmw, Nissan, Mitsubishi, Tesla, Lg, Samsung, e così via. Aziende con le quali stiamo innovando. Ma lavoriamo anche con i piccoli: facciamo scouting tra le startup e negli ultimi anni ne abbiamo selezionate circa 3000, con 140 abbiamo avviato collaborazioni”.

Tantissimi sono stati gli spunti emersi anche nel dibattito a seguire con gli influencer. Tra i più suggestivi, la rivoluzione in arrivo della tecnologia vehicle-to-grid, ossia le auto elettriche collegate alla rete nelle ore di inattività. Nell’era in cui le energie rinnovabili trasformano i consumatori domestici in produttori di energia propria abbattendo i costi, Enel sta andando oltre la produzione e la distribuzione di energia elettrica, trasformando le e-car in una sorta di “centrali mobili”, in grado di accumulare e rimettere in rete l’energia non utilizzata. “I consumatori – dice Ciorra – vedono nell’auto un mezzo di spostamento. Noi di Enel una batteria con le ruote”. E questo è solo l’inizio.