Agrigento, manifestazione a favore del rigassificatore di Porto Empedocle

Pubblicato il 10 Giugno 2011 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA

AGRIGENTO – Venerdì 10 giugno alle ore 11 i sindacati degli elettrici Flaei, Uilcem e Filctem hanno promosso una manifestazione ad Agrigento, sostenuta da Confindustria Sicilia, a difesa del rigassificatore di Porto Empedocle.

Sull’impianto siciliano infatti pende la spada di Damocle del Consiglio di Stato che il 14 giugno deve pronunciarsi sul ricorso presentato al Tar del Lazio proprio dal Comune di Agrigento e da alcune associazioni ambientaliste che ha annullato il decreto autorizzativo e messo in forse un progetto che ormai languisce da anni tra carte e burocrazia e sta portando all’esasperazione le due società promotrici Enel e Nuove Energie.

La principale motivazione del ricorso è che il Comune di Agrigento si ritiene escluso dalla partecipazione e alla Conferenza dei servizi nonostante si ritenga interessato dal passaggio del gasdotto di collegamento.

Ma sindacati e lavoratori affermano invece che il gasdotto di collegamento di Nuove Energie, approvato con il decreto autorizzativo del terminale, non attraversa il territorio del Comune di Agrigento. SNAM Rete Gas, la società che dovrà realizzare il gasdotto, ha successivamente richiesto una variante di percorso che, questa sì, attraversa il Comune di Agrigento per qualche centinaio di metri, ma è oggetto di un procedimento del tutto distinto da quello di approvazione del terminale.

In attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato e con il timore di trovarsi davanti ad una situazione simile a quella di lavoratori e industriali di Porto Tolle, sindacati e aziende della zona si sono mossi per far sentire al loro voce. Flaei, Uilcem e Filctem non vogliono veder sfumare un investimento di 800 milioni di euro “che darebbe un grande impulso allo sviluppo del territorio, opportunità per le imprese locali e lavoro a centinaia di persone”.

“Siamo di fronte a un altro paradosso della sindrome Nimby”, affermano i tre rappresentanti sindacali di Agrigento, Lillo Cipolla, Giovanni Manganella e Calogero Capobianco. E sottolineano che “il rigassificatore di Porto Empedocle ha avuto tutte le autorizzazioni necessarie rilasciate dalla autorità competenti nazionali e regionali”.

Il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello spera “che il senso di responsabilità di tutti permetta di abbandonare posizioni di retroguardia, con l’ utilizzo di cavilli e impuntature, che hanno il solo fine di mandare a monte un progetto così importante come il rigassificatore di Porto Empedocle”.