Assignano (Mestre): uccide la ex fidanzata di 16 anni e si toglie la vita

Pubblicato il 11 Luglio 2010 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

Eeleonora voleva lasciare da tempo Fabio, quel ragazzo del quale si era innamorata ma così più grande di lei. Lui 30 anni, di buona famiglia, lei 16 anni appena, che data l’età preferiva pensare a divertirsi piuttosto che coltivare una relazione impegnativa. Lo racconta la vicina di casa, Anna, che più di qualche volta ha raccolto le confidenze di Eleonora.

L’ultima volta l’ha vista ieri, poco prima che Fabio la uccidesse con tre colpi di pistola e poi si togliesse la vita, usando la stessa arma, sparandosi al petto.

E’ accaduto nella mattinata di domenica 11 luglio  ad Assiggiano, poco distante da Mestre (Venezia).

Fabio Riccato, l’uomo che ha ucciso l’ex fidanzatina, Eleonora Noventa, si era laureato la scorsa settimana in biologia con 110 e lode. L’arma con cui Riccato ha sparato era regolarmente denunciata e il trentenne aveva il porto d’armi.

Secondo le prime ricostruzioni della vicenda sembra che i due si frequentassero da circa un anno.

Secondo quanto riporta l’agenzia AdnKronos, i due si erano lasciati sabato sera al termine di una lite. Domenica mattina, a bordo di una moto, il trentenne si è avvicinato alla sua ex, che era in bicicletta, ha tirato fuori la pistola e le ha sparato tre colpi. Poi ha rivolto l’arma verso se stesso e si è sparato in petto.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Venezia, la polizia scientifica e le Volanti che hanno fatto il primo intervento.

Ha usato parole di critica per la facilità con cui viene rilasciato il porto d’armi il pm veneziano Roberto Terzo, il magistrato di turno, che ha seguito l’omicidio-suicidio di Asseggio. ”Le armi – ha detto Terzo – creano più danno a chi le maneggia. La verità è che poi le armi finiscono per essere usate in questa maniera. Finiscono per gli omicidi dei familiari, per gli omicidi-suicidi. Noi – ha osservato – dobbiamo arrivare a dire che le armi la gente non se le deve tenere a casa”.