Cirio, Cragnotti: “Assurda la richiesta di condanna a 15 anni”

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 17:42 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Cragnotti

ROMA – ”Una richiesta assurda”. Così Sergio Cragnotti, ex patron della Cirio, ha commentato, parlando con uno dei suoi difensori, Lorenzo Contrada la richiesta di condanna a 15 anni di reclusione fatta a conclusione della requisitoria sul crac del gruppo agroalimentare.

Cragnotti ha sollecitato quindi i suoi legali a preparare, in sede di arringa difensiva, una ”risposta adeguata al fine di dimostrare – ha detto a Contrada – che di tutte le operazioni finite sotto processo erano a conoscenza, e furono approvate, dagli organismi di controllo”.

Dal canto suo Contrada ha definito ”folle e sproporzionata, rispetto alle risultanze del dibattimento” la richiesta del pubblico ministero Gustavo De Marinis, rappresentante dell’accusa insieme con Rodolfo Sabelli e Tiziana Cugini.

”Più volte ho sentito dire nel corso del processo – ha dichiarato – che il caso Cirio non aveva nulla a che vedere con quello della Parmalat (Calisto Tanzi condannato a 18 anni di reclusione ndr). A Cragnotti è stata contestata la tipologia delle operazioni eseguite, ma tutto è stato fatto alla luce del sole. Addirittura la Consob è stata sempre messa al corrente di tutte le operazioni e dei piani di rientro, bond compresi”.