L’estate “in rosa” di Hello Kitty: dopo 35 anni il mito della gattina continua

Pubblicato il 10 Agosto 2010 - 15:26| Aggiornato il 11 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Hello Kitty ha appena compiuto 35 anni e ancora va di moda. Per festeggiare il suo compleanno, Hello Kitty ha avuto come testimonial Lady Gaga, che verso fine luglio si è mostrata in pose audaci e ricoperta di abiti e accessori dell’ormai famosissima gattina.

Il mito nasce dalla mano della disegnatrice della Sanrio (Ikuko Shimizu) che 35 anni fa tirò una linea curva, ci mise tre puntini (occhi e naso), sei lineette (i baffi), fece un fiocchetto rosso sull’orecchio sinistro e disegnò il suo miliardario “win for life”.

Quella gattina stilizzata occhieggia ancora oggi su qualunque cosa – costumi, occhiali da sole, sandali Crocs, teli mare, canotti, borse, trolley, cellulari, caschi, rossetti per dire solo quello che vi trovate intorno nel caso siate al mare – ed è diventata nei decenni un personaggio e un logo coi poteri di Re Mida. Tutto ciò a cui appoggia il suo musino diventa irresistibile e scatena raptus irrefrenabili di shopping.

Il primo gadget «benedetto» fu un borsellino di vinile, poi venne tutto il resto. Il salto di qualità è nel 2006, col primo cellulare Siemens. Rosa, coi tratti arrotondati, scatena il dibattito sui blog. Si dice che è un puro gadget perché le funzioni sono poche, ma che importa? Comunque vada sarà un successo. Come quando la McDonald’s di Singapore regala come Happy Meal il pupazzetto di Hello Kitty e scatena una follia collettiva, con code e risse davanti ai ristoranti, con tanto di feriti, interventi della polizia e emissione di regole anti-accaparramento.

Per avere un’idea di che cosa è oggi il mondo di Hello Kitty basta un giro nei blog a vedere le liste di quel che hanno accumulato le collezioniste: il tostapane che lascia la sagoma sul toast, la tenda per la doccia, le formine per il ghiaccio, il minifrigo, il dispenser caldo/freddo e quello per le caramelle.

Ci sono intere linee per il mare, la montagna, persino per la macchina. C’è la «Kitty addicted» (ricca) che ha la piscina col fondale griffato, la rockettara che sogna la chitarra elettrica, quella che ha avuto il brivido (a Milano) di viaggiare sul tram tutto rosa dedicato alla gattina. Due anni fa il marchio top di cosmetici MAC ha lanciato una linea di trucchi e ha coinvolto fior di stilisti per crearle un guardaroba. Negli anni, «Kitty» ha accumulato anche incarichi onorifici: prima come ambasciatrice Unicef, poi del Ministero del Turismo giapponese. Hello Kitty oggi è anche un musical in partenza per un tour mondiale e pure un romanzo appena uscito.

Le tesi su cosa faccia così “appeal” sono discordanti. C’è chi dice che la vera genialata sia stata non averle disegnato bocca, così ognuno può darle l’umore che vuole. Per altri il successo sta nel rappresentare quel che Peter Pan è per i maschi, cioè un simbolo della beata infanzia e del desiderio di non crescere. Sarà per questo che Hello Kitty è ormai un brand transgenerazionale e piace a bimbe, ragazzine e donne come a voler dire che l’innocente rosa in realtà rappresenta una sorta di “pink power”.

Ecco alcuni gadget da mare di Hello Kitty, la gattina dalle uova d’oro: