“Spezzare le orecchie al governo con le vuvuzelas”. Suoneranno in piazza contro la “legge bavaglio”

Pubblicato il 15 Giugno 2010 - 14:27| Aggiornato il 13 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Emettono un frastuono infernale, disturbano le telecronache delle partite dei Mondiali, martirizzano chi guarda e ascolta la tv a casa. Sono insomma insopportabili e insostenibili, danno il “tormento” le vuvuzelas sudafricane. E forse proprio per questo, per la loro capacità di “dare il tormento” saranno importate, in Italia, in piazza. Per “spezzare le orecchie al governo” che non ci sente e non ci vuol sentire in materia di “legge bavaglio”. Il giorno clou della protesta contro la legge che taglia le intercettazioni e toglie alle indagini questo strumento, il giorno del “silenzio assordante” della stampa contro i divieti di pubblicazione e pubblicità degli atti giudiziari, quel giorno forse a Roma suoneranno le vuvuzelas.

L’idea è quella di protestare contro la legge  proprio con le vuvuzelas, le trombette spacca timpani che tanto di moda sono in Sudafrica. Utilizzata stavolta non per disturbare i telespettatori ma per rompere i timpani al governo.

L’iniziativa è partita da Facebook ed è in programma per il prossimo 9 luglio. Girare per Roma facendo un rumore assordante in un giorno in cui ci sarà anche lo sciopero dei mezzi pubblici creerà il caos, ma non sarà un caos da mondiali, da festa, sarà un caos fastidioso atto a disturbare, a smuovere, a segnalare l’eccezionalità della legge contestata.