Lucca: una vita di ‘ndrangheta, rapine e sequestri. Poi si pente e chiama la polizia: “Arrestatemi, mi sento solo”

Pubblicato il 27 Dicembre 2010 - 13:36 OLTRE 6 MESI FA

Dopo una vita di rapine, sequestri ed estorsioni si è pentito ed ha telefonato alla polizia per essere arrestato. La Polizia di Lucca ha così messo le mani su di un rapinatore seriale, pluripregiudicato per gravi reati tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, estorsione, rapina a mano armata, traffico di stupefacenti, già affiliato alla ‘ndrangheta del ponente ligure ed ex collaboratore.

Ad essere inconsuete sono però le modalità dell’ arresto. Il pregiudicato, dopo aver chiamato il centralino della Questura ha chiesto di parlare con il Capo della Squadra Mobile, cui ha confidato di essere stanco di condurre una vita da criminale, di non voler fare più del male al prossimo e di voler confessare alcune rapine.

In cambio ha preteso solamente di essere arrestato dal funzionario in persona. Dopo essere stato rintracciato, il pregiudicato ha voluto abbracciare i poliziotti che lo hanno arrestato, cui ha confidato di sentirsi meno solo tra le mura del carcere che da libero.