Catania, va in ospedale per togliere i punti, finisce in coma irreversibile

Pubblicato il 15 Luglio 2010 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA

L'ospedale Garibaldi di Nesima di Catania

Andare in ospedale per togliere dei punti e rischiare di non uscirne più. Succede a Catania, all’ospedale Garibaldi di Nesima.

Giuseppe Marletta, architetto di 42 anni, era andato lì per togliere i punti di sutura in metallo che gli erano stati messi dopo l’asportazione di un frammento di una radice di un dente dalla mascella. Un’operazione di ruotine, in anestesia totale. Ma da quell’anestesia Marletta non si è più svegliato, e ora è in coma irreversibile.

La vicenda è accaduta 40 giorni fa, ma lo stato in cui si trova il paziente non è cambiato.

Sulla vicenda sono state aperte due inchieste: una dalla Procura della Repubblica per lesioni gravissime e una interna dell’azienda ospedaliera, disposta dal direttore generale Angelo Pellicanò.

La storia è ricostruita dal quotidiano La Sicilia di Catania che riporta l’esposto presentato dalla moglie dell’architetto Marletta, Irene Sampognaro, madre dei due figli piccoli della coppia.

”Dopo la seconda operazione per l’asportazione dei punti – ricostruisce Sampognaro – mio marito ha ripreso i sensi, ma dopo qualche secondo è andato in arresto cardiaco per sette minuti ed è stato portato in rianimazione per essere intubato. E’ stato posto in coma farmacologico, ma subito dopo è entrato in coma irreversibile e non si è più svegliato”.

L’ipotesi avanzata dai legali della famiglia Marletta è che ”non sono state eseguite le prove ipoallergiche sulla tollerabilità alle sostanze contenute nell’anestesia”.