Alexander Boettcher, ex ragazzo timido e magro. La mamma: “Non lo riconosco”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Gennaio 2015 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Un ragazzo timido e magrolino, questo era fino a poco fa Alexander Boettcher, 30 anni, accusato insieme all’amante Martina Levato di aver teso una trappola all’ex fidanzato di lei. Una tanica di acido addosso: la ragazza si addossa tutte le colpe, lui dice che non ha fatto nulla anche se è stato fermato con un martello in mano. Oggi, a detta della mamma, è un uomo irascibile e chiuso, fissato con la palestra e i tatuaggi. Un cambiamento repentino nella vita di questo ragazzo fino a ieri tutto casa e famiglia, sposato giovanissimo con una ex miss croata.

“Alex ha vissuto sempre con noi, intorno a noi, qui in questo palazzo. Era un ragazzo introverso, taciturno, insicuro, mingherlino”, racconta la mamma al Corriere della Sera. E’ andata a trovarlo in carcere, si è sentita male. Sembra davvero impossibile, per questa donna, riconoscere nell’uomo palestrato (e forse violento, lo chiarirà la magistratura) di oggi il figlio che ha sempre vissuto a pochi metri da casa sua. La storia di Alex, partendo dal racconto dei familiari, la ripercorre Elisabetta Andreis sul Corriere della Sera.

Col bambino Alex c’erano invece la nonna materna, operaia, e la mamma, che all’epoca lavorava. Resta un adolescente di 15 anni, «con pochi amici, eravamo in due». Poco tempo dopo l’incontro con Gorana, alta, bellissima. S’innamorano. Lei diventa sua moglie. Anche la candidatura in politica due anni fa, con la lista 3L di Giulio Tremonti, «compiaceva in qualche modo le sue donne», considera un amico. Fino all’estate del 2013 il quadro è questo, sempre uguale a se stesso. Poi, un po’ alla volta, Boettcher cambia: l’ossessione nuova per il fisico, anabolizzanti, esercizi di palestra per gonfiare i muscoli, quei tatuaggi che paiono ferite: «Era diventato irascibile, aveva forti sbalzi di umore, cambiato di aspetto, a casa c’era e non c’era, non lo riconoscevo più», racconta oggi la donna. Mai però, sostiene, avrebbe pensato che suo figlio avesse iniziato a camminare nel suo vicolo più nero. Un cambiamento radicale, inspiegabile: «O forse lui, con i suoi comportamenti, aveva “urlato” anche prima, e noi non l’abbiamo capito – riflette la donna, quasi per capire -. Forse il vaso si è aperto quando ha incontrato Martina». La madre di Boettcher non ha dubbi: lei, nella coppia di amanti, era la forte e dominante; il figlio debole. Questa dinamica sarà tema di approfondimento giudiziario e psichiatrico. E l’avvocato Jacopo Morandi sta valutando la possibile richiesta di una perizia anche per il suo assistito.