Alma Shalabayeva a Roma (foto): “Grazie Bonino, grazie giornali”. Destinazione Ginevra?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2013 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Alma Shalabayeva è arrivata a Roma con la figlia Alua la mattina del 27 dicembre. La moglie del dissidente Muktar Abyazov ha ottenuto il permesso di lasciare il Kasakhstan il 24 dicembre scorso.

Voglio ringraziare il ministro Emma Bonino, il ministero degli Esteri e gli organi di informazione per essersi occupati del mio caso ed avermi consentito di tornare in Italia. Sono felice, sono molto felice di essere in Italia. Grazie a tutti”. Lo ha detto tra le lacrime Shalabayeva prima di lasciare l’aeroporto di Fiumicino in auto.

Ad attendere la Shalabayeva e la figlia Alua all’aeroporto di Fiumicino c’erano anche gli altri due figli, Madina e Madiyar, arrivati ieri a Roma con un volo da Ginevra e che hanno atteso la mamma in aeroporto fuori dalla vista dei giornalisti. Durante il disbrigo delle pratiche burocratiche, i tre figli hanno atteso la mamma in una saletta del cerimoniale di Stato assistiti da una dirigente della polizia di frontiera, la dottoressa Navarra.

Alma Shalabayeva ha lasciato l’aeroporto di Fiumicino alle 13.25, dopo quasi un’ora e mezza dall’arrivo, a bordo di un’auto insieme anche a uno dei suoi avvocati e a un funzionario della Farnesina. Nel breve percorso dall’uscita di servizio attraverso la quale la donna è passata con i suoi figli, protetta da un nugolo di agenti della Polaria, fino alla vettura che l’attendeva fuori l’aerostazione, la consorte del dissidente kazako Ablyazov ha sorriso ed ha pianto a più riprese sotto il flash dei fotografi. Palesemente contenti anche i tre figli che hanno dispensato sorrisi a tutti i presenti.

Il ministro “Bonino è una persona coraggiosa che mi ha aiutato in questa situazione”, ha detto la Shalabayeva poco prima di incontrare i giornalisti in un albergo romano ringraziando anche “tutti i bambini e i genitori della scuola di Casalpalocco per avermi inviato videomessaggi che mi hanno fatto piangere. E’ stato toccante”, ha aggiunto.

Ancora non ho deciso quale sarà la mia destinazione finale: per ora sono in Italia e la mia felicità riguarda il fatto di essere riuscita a riunirmi alla mia famiglia”.

“Il mio desiderio è rivederlo il prima possibile, mi manca molto”.;un pensiero anche al marito Mukthar Ablyazov.

Ci sentivamo sempre sotto sorveglianza, eravamo preoccupati di ricevere intimidazioni ma soprattutto avevamo timore per i nostri figli”. Alma Shalabayeva racconta così i sette mesi trascorsi in Kazakhistan durante la conferenza stampa a Roma.

Ho temuto per la vita di mia figlia“.

“Voglio ringraziare i media indipendenti che hanno acceso i riflettori sulla mia situazione” rendendo possibile un esito positivo della vicenda “per me e mia figlia”.

Alma Shalabayeva ”vedrà i magistrati” che indagano sulle modalità della sua espulsione dall’Italia lo scorso maggio, ”ma non sappiamo ancora quando”, ha detto Anna D’Alessandro, uno dei legali della donna kazaka.

Hanno rapito me e mia figlia a causa di mio marito. Ci hanno lasciato andare sempre a causa di mio marito: i kazaki sperano così che apparire civili li aiuterà ad ottenere l’estradizione dalla Francia” di Mukthar Ablyazov.

Mi sembra di capire che” Alma Shalabayeva sia “orientata a stabilirsi a Ginevra” con i suoi figli. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Emma Bonino a Radio Radicale.

La Shalabayeva per il momento resterà in Italia, fa sapere il suo avvocato Anna D’Alessandro.

La D’Alessandro ha dichiarato: “Non era scontato l’esito favorevole della vicenda: in questi mesi abbiamo temuto per la sua sorte e quella della figlioletta”. Il legale ha spiegato che la permanenza della Shalabayeva in Italia è “il riconoscimento del grande merito del ministro degli Esteri Emma Bonino” e al paese “per il ripristino della legalità”. Parte della famiglia della Shalabayeva è in Svizzera e questa potrebbe essere la meta della moglie del dissidente kazako. 

Riccardo Olivo, avocato che assiste la donna nel processo in cui è indagata in Italia per possesso di documenti falsi, ha invece confermato che il 27 dicembre la Shalabayeva non sarà interrogata dal magistrato Eugenio Albamonte, a cui venne affidato il caso. La data del colloquio sarà concordata nei prossimi giorni.

Il pm Albamonte, il 26 settembre scorso, aveva iscritto nel registro degli indagati anche l’ambasciatore del Kazakhstan Adrian Yelemessov, il consigliere per gli affari politici Nurlan Khassen e l’addetto agli affari consolari Yerzhan Yessirkpov, entrambi indagati per sequestro di persona.

Strettissime le misure di sicurezza messe in atto dalla Polaria all’aeroporto romano Leonardo da Vinci. Alma Shalabayeva e la piccola Alua sono state accolte direttamente all’uscita dall’aereo da funzionari Polaria, che le hanno accompagnate prima al ritiro dei bagagli e poi negli uffici per il disbrigo delle pratiche burocratiche relative al passaporto. Sorridente, la moglie del dissidente kazako indossava un cappotto nero lungo fino alle caviglie, mentre Alua, i capelli raccolti a coda di cavallo, aveva un gilet rosso e stivali in tinta.

La donna e la sua figlioletta di 6 anni, espulse dall’Italia lo scorso 31 maggio, hanno ora ottenuto due nuovi passaporti con visto Schengen, che gli dà piena libertà di viaggiare nell’Unione Europea.

Alma Shalabayeva  a Roma con la figlia Alua (foto LaPresse)