Amanda Knox e Raffaele Sollecito, assoluzione annullata: processo da rifare

Pubblicato il 26 Marzo 2013 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Assoluzione annullata, il processo è da rifare. E’ quello che ha deciso la Corte di Cassazione sul processo per la morte di Meredith Kercher. Il processo d’appello che nell’ottobre 2011 ha assolto con formula piena Amanda Knox e Raffaele Sollecito va dunque rifatto.La Corte di Cassazione ha dunque ritenuto troppo deboli le ragioni che in appello hanno ribaltato la condanna di primo grado per i due giovani imputati per l’omicidio della studentessa inglese avvenuto a Perugia nel 2007. Il nuovo processo d’appello, per decisione della Cassazione, sarà celebrato a Firenze in quanto a Perugia c’è solo una sezione del collegio di secondo grado. ”La sentenza della Cassazione – ha spiegato il procuratore generale – sarà come un binario sul quale la Corte di Firenze si dovrà muovere, dirà quali principi seguire per rinnovare il giudizio”. Il procuratore generale ha ribadito che in Cassazione sul banco degli imputati ”non ci sono le persone ma le sentenze”. Il nuovo processo d’appello sarà ”su tutto”, a detta del procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, subito dopo la lettura del dispositivo. Il magistrato ha spiegato che è stato totalmente accolto il ricorso della Procura generale di Perugia.

Al momento della sentenza erano assenti Raffaele Sollecito, a Verona per motivi di studio, e Amanda Knox, ritornata stabilmente a Seattle. La sentenza era attesa lunedì sera ma i giudici hanno rimandato a martedì mattina, segno che la sentenza non era affatto scontata. Il gesto del pugno in segno di vittoria: così l’avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher, ha accolto la sentenza. Assente in aula il padre di Raffaele che lunedì invece aveva trascorso la giornata in attesa al Palazzaccio.

“Continuano a non credermi”: così si è sfogata al telefono da Seattle lunedì sera Amanda, parlando con uno dei suoi legali. “Era agitata poi si è calmata”, ha spiegato l’avvocato Luciano Ghirga. “Dice che continuano a non crederle”. Dopo la sentenza, un nuovo sms: “Sono delusa”, ha scritto la ragazza all’avvocato dicendo di aver passato una notte insonne. Fuori dalla Cassazione i giornalisti chiedono a Ghirga: “Amanda tornerà in Italia?”. “Vedremo”, risponde lui, ma è difficile immaginare che aspetterà nel nostro Paese la nuova sentenza.

La Corte ha anche respinto il ricorso di Amanda contro la condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da lei accusato del delitto di Meredith. La condanna diventa così definitiva anche se l’americana l’ha già interamente scontata.

Amanda e Raffaele in primo grado erano stati condannati a 26 e 25 anni di reclusione, sulla base dei rilievi della scientifica duramente contestati dalla difesa. E proprio le perizie sono state al centro del processo d’appello: i giudici in questo caso hanno richiesto nuovi esami sui reperti, ma i risultati non sono stati ritenuti sufficienti a supportare l’accusa, tanto che in secondo grado i due sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”. Per l’omicidio Kercher è in carcere solo l’ivoriano Rudy Guede, condannato a 16 anni per concorso in omicidio. La pena è stata dimezzata perché l’imputato ha scelto il rito abbreviato, formula che fa risparmiare tempo alla giustizia e consente all’imputato, in caso di condanna, di vedersi la pena ridotta di metà.

”Sentenza di assoluzione capovolta”: cosi’ titola il New York Times, riportando la notizia che arriva dall’Italia sul processo da rifare per Amanda Knox e parlando di ”caso clamoroso”. Il quotidiano sottolinea come ”spesso i media negli Stati Uniti hanno ritratto la Knox come un’americana ingenua incappata erroneamente nella palude di un sistema legale italiano che non funziona”. Ora – prosegue ul Nyt – ”la prospettiva è che Amanda Knox possa essere riprocessata in sua assenza e alla fine, se condannata, affrontare l’estradizione”.

Le foto all’esterno della Corte di Cassazione subito dopo la sentenza (foto LaPresse)