Andrea Loris Stival, funerali. Vescovo: “Solo un folle può uccidere bimbo” FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Dicembre 2014 - 15:49 OLTRE 6 MESI FA

RAGUSA – Una corona di fiori a forma di cuore, sopra la scritta: “Loris, la mamma Veronica”. Non è presente Veronica Panarello ai funerali del figlio Loris, lei che è in carcere con l’accusa di averlo ucciso. Ma ha voluto esserci con un cuscino di fiori. E’ il giorno dei funerali di Andrea Loris Stival a Santa Croce Camerina: una cerimonia aperta ai compagni di scuola, ai parenti, ma non ai giornalisti. La piazza è stata transennata e le telecamere sono a distanza.

Gli obbiettivi dei fotografi si sono concentrati sul papà Davide: viso stanco e occhi cerchiati, la stanchezza di chi da giorni sopporta il doppio dolore della perdita del figlio e della pesantissima accusa alla madre del bambino. Non dev’essere stato facile, per lui, ascoltare l’omelia del sacerdote:

“Un bambino non può morire perché un altro essere umano si è arrogato il diritto inesistente di togliergli la vita. Come si può uccidere un bambino? Solo un folle, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato”. Lo afferma il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, nell’omelia del funerale di Loris.

“La notizia mi fu data da due Sms di un amico, laconici e freddi, come fredda è la morte: Bambino scomparso a Santa Croce… Bambino ucciso. Una notizia tremenda. Un fatto assurdo. Un gesto disumano. Veramente l’uomo ‘ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità'”.

Un corteo silenzioso formato dai compagni di scuola di Loris, le maestre e la preside è partito da piazza degli studi per raggiungere la chiesa dei funerali. In testa la classe di Loris, i più piccoli accompagnati dai genitori. Dietro altre classi delle elementari e delle medie. I bambini avevano in mano un palloncino bianco con la foto di Loris.

Anche i ragazzini della scuola di arti marziali frequentata da Loris hanno partecipato ai funerali. Alcuni avevano uno striscione con su scritto: “Ciao Loris, adesso vai in cielo e insegna agli angeli a calciare”.

Foto Ansa