Argentina, crolla palazzo per fuga gas: 10 morti a Rosario (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Agosto 2013 - 00:18 OLTRE 6 MESI FA

BUENOS AIRES – Il crollo dopo una violenta esplosione di un palazzo di 10 piani nel centro di Rosario, la terza città più importante dell’Argentina, ha lasciato un bilancio di almeno 10 morti, 13 dispersi e una sessantina di feriti, mentre le indagini in corso sembrano indicare che il responsabile dell’incidente sia un addetto al gas che stava controllando l’impianto di riscaldamento.

L’esplosione è avvenuta martedì 6 agosto alle 9.53 (le 14.53 in Italia), in pieno centro di Rosario, e ha distrutto completamente un palazzo della strada Salta, causando inoltre danni strutturali a due palazzi confinanti e seminando la distruzione in un raggio di 300 metri, una zona che è stata evacuata dalle autorità, concentrata nella ricerca dei dispersi.

Tre di questi sono stati ritrovati: due ancora sepolti sotto le macerie e uno che vagava in stato di choc vicino al posto del crollo. Un responsabile della Protezione Civile, Marcos Escajadillo, ha precisato che gli uomini del soccorso stanno cercando di accedere al secondo sottosuolo del palazzo, dove sarebbero stati rilevati movimenti sotto le macerie.

Nell’inchiesta aperta sull’incidente, nel frattempo, si ipotizza una responsabilità diretta di Carlos Garcia, un tecnico dell’azienda Litoral Gas che, secondo la testimonianza del portiere del palazzo, era venuto a verificare l’impianto di riscaldamento, che nelle ultime settimane aveva sofferto una serie di problemi. Esaminando i registri della Litoral Gas, si è potuto confermare che lo scorso 24 luglio i vicini del palazzo avevano denunciato una fuga di gas e che, dopo una verifica tecnica il 27 luglio, l’azienda aveva ripristinato l’erogazione lo scorso 2 agosto, ma Garcia era tornato per un controllo, insieme al suo assistente.

Secondo il portiere, Garcia “ha commesso un errore grave e se n’è andato”: era “venuto per cambiare il regolatore del gas, ma ha commesso un errore grave” ed è scappato via con il suo assistente. Il segretario alla Sicurezza, Sergio Berni, ha confermato che l’ipotesi al vaglio della procura è “che il gasista ha manipolato il contatore senza prima aver interrotto l’entrata del gas nel palazzo”, il che ha provocato una fuga importante che, concentrata nel parking del sottosuolo, è esplosa a causa di qualche causa ancora non determinata. Garcia e il suo assistente, che non è stato ancora identificato, sono stati arrestati.

E il legale di Garcia, ha riferito alla stampa, che il suo cliente ha avuto un infarto dopo l’incidente. Berni, da parte sua, ha detto che tra le rovine del palazzo “il lavoro prosegue in modo minuzioso, perché non si possono generare vibrazioni, giacché si teme il possibile crollo dei palazzi vicini”.

Le foto dopo il crollo (Ap/LaPresse)