Attentato Brindisi un anno dopo, commemorazione Melissa Bassi: “Io non ho paura”

Pubblicato il 19 Maggio 2013 - 23:35| Aggiornato il 20 Maggio 2013 OLTRE 6 MESI FA

BRINDISI – E’ passato un anno dalla morte della studentessa 16enne Melissa Bassi, morta nell’attentato del 19 maggio dell’anno scorso davanti alla scuola brindisina Morvillo-Falcone. Alle 7,40 di domenica, alla stessa ora in cui un anno fa ci fu l’esplosione della bomba davanti all’istituto scolastico, sono state deposte corone di fiori presso la scuola con un rito commemorativo officiato dal vescovo Caliandro.

“I ragazzi non devono aver paura di andare a scuola, che penso sia la cosa più terribile che possa capitare, perchè la scuola è un posto in cui si va ad imparare, per stare insieme agli altri, per entrare nella società”. Così il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha commentato la consegna della maglietta con la scritta “Io non ho paura” da parte di alcuni alunni della scuola Morvillo Falcone di Brindisi durante la cerimonia organizzata in occasione dell’anniversario.

Un gesto di follia ha portato via Melissa Bassi. Dedico alla sua famiglia, ai ragazzi, ai docenti l’abbraccio di tutto il Senato”, ha detto il vicepresidente Valeria Fedeli portando a Brindisi il “cordoglio di tutto il Senato”. “Spero che il calore di tutta la comunità nazionale arrivi in particolare alla signora Rita e al signor Massimo e sia loro d’aiuto – ha detto – per trovare il coraggio di non cedere al dolore. Quel gesto di follia in un istante vi ha sottratto il futuro e la speranza, ciò che è successo in questa scuola un anno fa ha dilaniato, dovete esserne sicuri, il cuore di tutto il Paese”.

“La violenza insensata, indiscriminata, ingiusta – ha proseguito il vicepresidente del Senato – ha colpito nel profondo in quel luogo intimo in cui ciascuno di noi mette al riparo le cose che ha più care, i propri figli. Pensavamo di aver conservato un tessuto di comunità solidale che stigmatizza ed evita i gesti isolati di terrorismo disperato, ma quei gesti purtroppo accadono. Quello di un anno fa non è il gesto di un pazzo ma di una persona lucida e disperata. La lucidità disperata può portare a gesti di follia. Gesti vigliacchi che squarciano un tessuto sociale indebolito”. Rivolgendosi agli studenti, ha poi detto: “Siete la migliore risposta alla violenza senza ragione. Siete un esercito pacifico, il baluardo della legalità di questo Paese”.

Le iniziative commemorative continuano domenica a Mesagne, città dove la ragazza morta nell’attentato esplosivo viveva e dove vivono molte delle sue compagne ferite: alle 18.30, la messa nella Chiesa di Santa Maria in Betlemme, e, a seguire, alle 20,30 la fiaccolata per le strade della città con raduno a piazza Garibaldi.

Il ministro della pubblica istruzione Maria Chiara Carrozza e il ministro per i Beni Culturali Massimo Bray indossano le magliette con la scritta ‘Io non ho paura’  (foto Ansa)