Australia, nuova banconota da 5 $ non piace: “E’ disgustosa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Aprile 2016 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
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Australia, nuova banconota da 5 $ non piace

CANBERRA – La nuova banconota da 5 dollari australiani è stata presentata al pubblico e sarà in circolazione a settembre. Al pubblico però, la nuova banconota non piace affatto. In molti infatti hanno commentato dicendo che la scelta grafica ha dei colori troppo accesi. Elisabetta II, sulla banconota è circondata da elementi grafici poco riconoscibili. ”Anche la regina è turbata” ha scritto qualcuno tra i commenti apparsi su  Twitter che contestano un design considerato troppo audace. per molti, Queen Elizabeth sembra ”ritoccata” e molto ringiovanita, altri parlano di un biglietto “disgustoso”.

Ma perché sulle banconote australiane c’è raffigurata la regina britannica? L’Australia fa parte del Commonwelth. Scrive Wikipedia che si tratta di

“Un’organizzazione intergovernativa di 53 Stati membri indipendenti e tutti, a parte il Mozambico ed il Ruanda, precedentemente facenti parte dell’impero britannico del quale è una sorta di sviluppo su base volontaria, con una popolazione complessiva di più di due miliardi di persone. Sebbene adempia una vasta gamma di funzioni, il Commonwealth è il successore dell’Impero britannico. Nel 1884 Lord Rosebery, mentre visitava Adelaide, nel sud dell’Australia, descrisse come l’impero stava cambiando, da una situazione di colonialismo, a una di maggiore indipendenza: un “Commonwealth di Nazioni””.

“Dal 1887 si sono verificate conferenze dei primi ministri inglese e coloniale, volte alla creazione delle Conferenze Imperiali verso la fine degli anni venti. L’organizzazione formale del Commonwealth si sviluppò effettivamente a partire da queste conferenze, in cui l’indipendenza delle colonie autogovernate e specialmente dei domini venne riconosciuta in particolare alla conferenza imperiale del 1926 nella Dichiarazione Balfour. In questo documento il Regno Unito e i suoi domini concordavano di essere “uguali nello status, in nessun modo inferiori in alcun aspetto dei loro affari interni ed esteri, sebbene uniti da un’alleanza comune alla corona e liberamente associati come membri del Commonwealth britannico delle Nazioni”. Questo rapporto venne formalizzato con lo Statuto di Westminster del 1931. Il problema di paesi con strutture costituzionali non operanti in base alla Corona ma che desideravano rimanere membri del Commonwealth, fu risolto nell’aprile del 1949 ad una riunione di primi ministri del Commonwealth a Londra. L’India fu d’accordo che nel momento in cui fosse diventata una repubblica, il che avvenne nel gennaio del 1950, avrebbe accettato il re come “simbolo della libera associazione dei membri delle sue nazioni indipendenti e come tale capo del Commonwealth.” Gli altri paesi del Commonwealth a loro volta riconobbero all’India di continuare ad appartenere all’associazione; all’insistenza del Pakistan, si presunse che ad altri stati sarebbe stato concesso lo stesso trattamento dell’India. La Dichiarazione di Londra è vista spesso come punto d’inizio del moderno Commonwealth e, seguendo le orme dell’India, altre nazioni si mossero per divenire repubbliche, o monarchie costituzionali sotto la guida di una differente casa reale”.