Beppe Grillo ancora contro L’Espresso: “Ambasciatore Costa Rica smentisce”

Pubblicato il 12 Marzo 2013 - 11:53| Aggiornato il 23 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”L’ambasciatore del Costa Rica smentisce l’Espresso”. Questo il titolo che accompagna, sul blog di Beppe Grillo, una dichiarazione del diplomatico. ”Riguardo all’articolo ripreso dall’inchiesta dell’Espresso in cui si rivela l’esistenza di società legate a Grillo in Costa Rica, paese definito Paradiso Fiscale, mi permetto di sottolineare – afferma Jaime Feinzaig Rosenstein, Ambasciatore Costa Rica – che il mio Paese è stato escluso dalla lista dei paradisi fiscali Ocse a seguito della promulgazione di leggi e trattati internazionali di scambio di informazioni tributarie, ragion per la quale il Costa Rica non fa più parte della lista nera come indicato”.

Già nell’anticipazione dell’articolo dell’Espresso si parlava di lista nera del ministero del Tesoro italiano, e non dell’Ocse:

Difficile dare una risposta precisa, visto che l’oggetto sociale indicato nelle carte appare ampio. Ad aumentare la difficoltà c’è poi il fatto che il livello di trasparenza delle informazioni societarie in Costa Rica è tra i più bassi al mondo. Non per niente il Paese del Centroamerica è inserito nella black list dei paradisi fiscali dal Tesoro italiano.

Quindi L’Espresso con una nota replica alla posizione dell’ambasciatore del Costa Rica. ”In merito alla posizione fiscale del Costa Rica – si legge nella nota del settimanale – L’Espresso torna a ribadire i seguenti punti:

1) Il Costa Rica è stato escluso dalla cosiddetta black list dell’Ocse dei Paesi non collaborativi in materia fiscale sulla base dell’impegno a stipulare trattati bilaterali di cooperazione con altri Stati. Al momento il Costa Rica ha siglato una cinquantina di convenzioni, ma per adesso non esiste nessun accordo con l’Italia. In base alle regole dell’Ocse era sufficiente siglare 12 convenzioni per essere rimossi dalla black list. Da una statistica del 2011 risultava che un quinto delle convenzioni bilaterali stipulate dai Paesi ex black list avevano come controparte Stati come la Groenlandia, l’Islanda e le isole Far Oer.

2) Le 13 società in Costa Rica di cui Walter Vezzoli risulta amministratore sono state costituite tra il settembre 2004 e l’ottobre 2009. Fino all’aprile del 2009 il Costa Rica e’ rimasto nella black list insieme a tre soli altri stati: Filippine, Uruguay, e l’isola di Labuan (Malesia).

3) Fino al 2009, anche le autorità fiscali degli Stati Uniti inserivano il Costa Rica nella lista delle 34 ”secretive jurisdiction” in materia fiscale.

4) Secondo l’Agenzia delle Entrate italiana, il Costa Rica resta un Paese a fiscalita’ privilegiata. Significa che al momento della dichiarazione dei redditi spetta al contribuente dimostrare all’Erario (e non viceversa) che si e’ effettivamente trasferito in quel Paese se non vuole piu’ pagare le tasse in Italia”.