BOLOGNA – Bologna registra da oggi 15 settembre le nozze gay contratte nei paesi dell’unione Europea. La documentazione non finisce in un registro generico ma viene trascritta nell’archivio di stato civile della città emiliana. Si tratta della prima città italiana a farlo.
L’iniziativa non è però piaciuta al prefetto di Bologna Ennio Mario Sodano che ha chiesto al comune di fermarsi. Il senatore Pd Sergio Lo Giudice, noto per le sue battaglie per i diritti LGBT e tra i primi a trascrivere il suo matrimonio contratto ad Oslo nel 2011, ha risposto alla questione sollevata da Sodano spiegando che il prefetto “ha detto con parole imprecise quello che è chiaro a tutti, e cioè che questi atti non rappresentano il riconoscimento giuridico degli effetti civili del matrimonio. Se così fosse, il prefetto avrebbe buone ragioni per dichiarare nulli questi atti”.
Il prefetto avrebbe chiesto al sindaco Virginio Merola di annullare la direttiva del 30 giugno scorso, che ha dato il via libera da oggi alla trascrizione sui registri dello stato civile dei matrimoni di persone omosessuali contratti all’estero. “Questi atti – ha aggiunto Lo Giudice – rappresentano la presa d’atto che questi matrimoni sono accaduti. Questo, con buona pace del prefetto, non è possibile metterlo in discussione”.
Al prefetto risponde anche il sindaco di Bologna Virginio Merola: “La nostra è una battaglia di civiltà, per cui non revoco il provvedimento e se riterrà opportuno interverrà il prefetto”.
“Il prefetto l’ho informato tempo fa – ha aggiunto Merola – Questo non è un tema del prefetto, ma risponde a indirizzi ministeriali. E’ la conferma che c’è una discordanza tra le norme europee e quelle del nostro paese. Questa circostanza dovrebbe convincere il Parlamento ad approvare una legge per dare certezza del diritto a queste persone”.
Il Comune spiega la procedura per l’iscrizione delle nozze gay: modulo, bollo da 16 euro, documento di identità, atto di matrimonio originale, ruolo delle Ambasciate e delle Convenzioni dell’Aja del 1961 e di Vienna del 1976. Per avere copia integrale dell’atto trascritto.
Le immagini delle prime coppie che si sono viste trascrivere le nozze (Ansa)
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