Buenos Aires, schiaffo a italiani: rimossa statua di Colombo. Ma “per restauro” (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Giugno 2013 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA

BUENOS AIRES – Schiaffo agli italiani in BrasileArgentina: è stata rimossa la gigantesca statua di Cristoforo Colombo che da decenni si trova alle spalle della Casa Rosada a Buenos Aires. Le autorità argentine precisano che la decisione è stata presa per permettere il restauro del monumento.

La preparazione dei lavori è durata qualche ora ma poi la statua è stata rimossa in pochi minuti. All’operazione hanno partecipato una quindicina di operai e due gru gialle. La gigantesca statua si trova ora a terra, appoggiata su una piattaforma di legno davanti al piedistallo, nella ‘Plaza Colon’ alle spalle della Casa Rosada. I lavori erano iniziati in mattinata.

Uno degli ingegneri responsabili dell’operazione aveva precisato ai media locali che l’obiettivo della rimozione è quello di sottoporre la statua a un restauro.

”Non vogliamo trasferire la statua in un altro posto bensì restaurarla, visto che diversi rapporti hanno confermato la possibilità di crolli per le condizioni del monumento”, ha precisato l’ingegnere Juan Arriegue.

A Buenos Aires, l’operazione ha colto un po’ tutti – sia i cittadini sia i media – di sorpresa, visto che qualche giorno fa la magistratura aveva ordinato che per tre mesi la statua dovesse rimanere al suo posto, in attesa di una decisione definitiva. ”Ci limiteremo appunto al restauro della statua, intervento che rientra nelle attività autorizzate” dalla magistratura, ha precisato Arriegue.

La comunità italiana in Argentina si batte ormai da tempo con determinazione contro lo spostamento della statua, sottolineando che doveva appunto rimanere dove si trovava ormai da molti decenni. La vicenda dello spostamento della statua – donata nel 1910 dalla comunità italiana in Argentina – era ormai da tempo al centro delle polemiche a Buenos Aires. Il progetto di portare il monumento nella città di Mar del Plata – confermato da più parti – era stato promosso dal governo della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, ma le autorità cittadine guidate dal sindaco Mauricio Macri si oppongono.

(Foto Ansa)