PARIGI – Charlie Hebdo al centro della polemica in Francia: e questa volta l’offesa è più che mai politicamente scorretta. Per deridere la ex ministra di Nicolas Sarkozy Nadine Morano, infatti, il settimanale satirico francese colpito da un attentato terroristico islamista lo scorso gennaio l’ha paragonata ad un down.
O meglio: in copertina ha disegnato proprio la ex ministra con le fattezze di una persona affetta dalla sindrome down definendola “la figlia down nascosta di Charles De Gaulle”.
Tutto era iniziato, come ricostruisce Stefano Montefiori sul Corriere della Sera, due settimane fa.
“quando durante il talk show più seguito di Francia — On n’est pas couché — l’eurodeputata ed ex ministra sarkozysta Nadine Morano pronuncia questa frase: «Siamo un Paese giudaico-cristiano, lo diceva De Gaulle, di razza bianca, che accoglie delle persone straniere. Voglio che la Francia resti la Francia, non che diventi musulmana».
L’evocazione della «razza bianca» ha provocato reazioni indignate cresciute con il passare dei giorni: Nicolas Sarkozy ha sanzionato Morano ritirando la sua candidatura a presidente della regione Meurthe-et-Moselle (…).
Ma le polemiche hanno preso una nuova direzione con l’ultimo numero di Charlie Hebdo, che ha in copertina una vignetta firmata dal direttore Riss. Un generale De Gaulle affranto tiene in braccio un bebè dagli occhi a mandorla e lineamenti simili a quelli di Nadine Morano. La scritta spiega: «Morano — la figlia down nascosta di De Gaulle». Il generale aveva per davvero una figlia affetta da sindrome di Down, Anne (adorata e mai nascosta, morì ventenne); e Nadine Morano nella sua frase incriminata cita malamente De Gaulle. Questo è bastato per suggerire a Charlie Hebdo un disegno nel quale la sindrome di Down serve per ridicolizzare Morano. Molti esponenti politici si sono detti scandalizzati, ma la reazione più efficace è stata quella di Caroline Boudet, mamma di Louise, «che ha due braccia, due gambe, delle belle guance e un cromosoma in più».
Caroline ha scritto a Charlie Hebdo. «Ciao Charlie Hebdo. Ti rispetto molto, sai. Faccio parte di quelli che ti leggevano già prima che tutta la Francia diventasse “Charlie”. Ho vissuto, incinta di otto mesi, il massacro e la grande manifestazione che ne è seguita. Sentivo il mio bebé muoversi nella pancia e le dicevo “Mi dispiace farti venire al mondo quando si spara alla gente per delle vignette”. Poi lei è nata, e ha la sindrome di Down. Da allora mi batto perché la sua condizione smetta di essere un insulto da cortile di scuola (…). Oggi, Charlie, tu credi di fare del male a Morano, dandole della figlia down. Ma invece fai del male a tutti quelli che vogliono bene a persone come lei. (…). Ti sostengo ancora, Charlie, hai il diritto di fare umorismo come vuoi. Ma la tua copertina mi ferisce, e in più non fa ridere».