Cina, mascherine in strada, visibilità ridotta a 10 cm: allarme smog a Harbin (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2013 - 23:01| Aggiornato il 22 Ottobre 2013 OLTRE 6 MESI FA

HARBIN (CINA) – E’ allarme inquinamento in Cina, dove la città di Harbin, nel nordest del paese, è avvolta da una fitta nube di smog. I cittadini sono costretti a girare con le mascherine, mentre il traffico è impazzito a causa della scarsa visibilità, ridotta ormai a soli dieci metri, e le autorità hanno fatto chiudere le scuole e l’aeroporto.

L’agenzia Nuova Cina riferisce che l’indice delle particelle di materia (PM) inquinante nell’aria ha raggiunto il livello di mille, ben oltre la soglia minima considerata tollerabile dall’organismo umano. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la soglia è infatti di 300 PM. Nuova Cina attribuisce l’alto livello di inquinamento dell’aria alla prima giornata di accensione dei riscaldamenti, che sono in gran parte a carbone in tutto il nordest della Cina. Secondo i media locali la situazione è destinata a protrarsi almeno per le prossime 24 ore. Harbin si trova nella provincia dell’Heilongjiang, non lontano dal confine con la Russia. Ma lo smog ha raggiunto una densità eccezionale anche in altre città della regione, tra cui la capitale della provincia dello Jilin, Changchun.

E all’inizio dell’anno l’inquinamento atmosferico aveva raggiunto livelli di guardia a Pechino e a Shanghai. L’inquinamento è uno dei temi più caldi e discussi in Cina in questo periodo. Secondo l’edizione on line della Bbc, l’argomento ha scatenato una vivace polemica sui social network. Su Sina Weibo, ad esempio, sito di microblogging cinese (ibrido fra Twitter e Facebook), un utente di nome MaltzZz, dalla provincia di Jilin, ha scritto a proposito della fitta nebbia: “Oggi, eravamo tutti in ritardo alla lezione, perché non abbiamo trovato l’edificio scolastico”. Mentre Backpacker Xiao, che scrive proprio da Harbin, definisce la città “morta” e aggiunge, riferendosi all’inquinamento della capitale, “Pechino, non sei più da sola. Adesso ci siamo anche noi”. Non si respira meglio nella città di Changchun, da dove uno studente scrive: “Mi ha chiamato mia madre…e mi ha chiesto come è l’aria qui e se ho la tosse. Io mi sento bene…dovrei essere in grado di vivere per vedere la mia laurea”.

Quello dello smog è un problema che affligge almeno mezzo miliardo di cinesi. Ad affermarlo è un nuovo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, che ha scoperto un collegamento diretto tra i pesanti livelli di inquinamento atmosferico dalla combustione del carbone e le longevità degli abitanti. Per colpa dello smog a nord del fiume Huai si vive cinque anni di meno. Forse anche per venire incontro ai timori della gente, le autorità sanitarie si sono messe in moto. A Pechino, ad esempio, è stato lanciato un progetto pilota per verificare il tasso di tumori in città. Il progetto prevede anche l’effettuazione gratuita di test diagnostici ed esami per coloro che sono considerati a rischio.

(Foto Ap/LaPresse)