Cipro caos: no accordo con Russia. Chiesa ortodossa offre beni, banche chiuse

Pubblicato il 20 Marzo 2013 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA

NICOSIA – Le banche di Cipro non riapriranno prima di martedì 26 marzo dopo il no del governo al prelievo forzoso chiesto dall’Unione europea. Per il governo di Nicosia salta per il momento l’accordo con la Russia, nonostante continuino i negoziati. L’Ue continua a chiedere il prelievo forzoso, purché ne siano esclusi i piccoli risparmiatori, mentre la Chiesa ortodossa mette a disposizione di Nicosia i suoi ingenti beni. Ma per Cipro la situazione è grave: se Nicosia non arriverà ad un accordo sul pacchetto di aiuti la Bce potrebbe interrompere i finanziamenti di emergenza alle banche di Cipro, ha spiegato Joerg Asmussen, membro del direttorio della Eurotower. Secondo Bloomberg entro il 21 marzo la Banca centrale europea deciderà se proseguire la “Emergency Liquidity Assistance” a Cipro.

La commissione Ue attende e tuona: “Ora sta a Cipro presentare un’alternativa rispettando i parametri sul finanziamento e sulla sostenibilità del debito decisi sabato scorso”, precisando di preferire una soluzione che salvasse i depositi sotto i 100mila euro che però “è stata rigettata dalle autorità cipriote”.

L’Eurogruppo è ora “in attesa degli eventi a Cipro”, cioè di vedere se il Paese presenterà o meno una proposta alternativa al prelievo sui depositi bocciato il 19 marzo dal Parlamento. E’ quanto riferiscono fonti Ue, precisando che ”al momento non è previsto nessun incontro straordinario”. In caso di nuova proposta, l’Eurogruppo dovrebbe comunque riunirsi per valutarla.

I Paesi dell’Eurozona si dividono sul rischio contagio da un ipotetico fallimento di Cipro, mentre il portavoce del governo francese parla apertamente di “errore” per il piano di salvataggio. 

Intanto le banche di Cipro restano chiuse per un altro giorno e nel caso di riapertura per il 21 marzo il governo sta esaminando la possibilità di imporre restrizioni sul movimento dei capitali nelle banche dell’isola.

NO ACCORDO CIPRO-RUSSIA

Una bocciatura netta sulla vicenda del piano di salvataggio dell’isola è arrivata dal premier russo Dmitri Medvedev: “L’Unione europea e Cipro hanno commesso tutti gli errori possibili”. ”Mi sembra che tutti gli errori possibili in questa situazione siano già stati commessi”, ha detto Medvedev in un’intervista citata dall’agenzia Interfax. Il premier russo ha anche detto di augurarsi che la soluzione che sarà presa permetterà di non ”deteriorare le relazioni” tra Russia e Unione europea.

Tra Cipro e Russia non è stato raggiunto ancora nessun accordo ma “i negoziati proseguono“. Il ministro delle finanze cipriota, Michael Sarris al termine dell’incontro con il collega Anton Siluanov, lo conferma e spiega: “Abbiamo avuto una discussione franca e sottolineato quanto sia difficile la situazione. Non ci sono state offerte, nulla di concreto”.

CHIESA ORTODOSSA: “IPOTECA NOSTRI BENI”

L’arcivescovo Chrisostomos II, capo della potente Chiesa greco-ortodossa cipriota, ha dichiarato di essere pronto a mettere gli ingenti beni della Chiesa a disposizione dello Stato per contribuire a far uscire il Paese dalla grave crisi economica.

Chrisistomos II ha fatto le sue dichiarazioni parlando con i giornalisti al termine di un incontro con il presidente Nicos Anastasiades al quale, ha detto, ha proposto di ipotecare i beni della Chiesa in cambio di titoli di Stato: “Tutto il patrimonio della Chiesa è a disposizione del Paese per evitare che vada in bancarotta. A mio parere la crisi economica è gestibile”.

UE: “SALVARE PICCOLI RISPARMIATORI”

Martin Schulz, del Parlamento europeo, ha spiegato che a Cipro non va imposto ”un fardello ingiusto” sulle spalle ”della gente comune e delle piccole imprese”: “Bisogna rinegoziare affinché paghino coloro che possiedono di più senza penalizzare quelli che hanno poco o niente”.

Anche Corrado Passera, ministro italiano dello Sviluppo economico, ha commentato: “La cattiva gestione delle banche deve essere coperta da azionisti e, in caso, da obbligazionisti. Mai dai piccoli depositanti. Mai dai piccoli depositanti”.

Secondo Bernard Cazeneuve, ministro francese del Bilancio, la stabilità dell’eurozona non è a rischio: “Non credo che minacci la stabilità della zona euro”. Diversa l’opinione dei socialdemocratici tedeschi, con Frank-Water Steinmeier di Spv che parla di “caos totale”. 

Anche il leader del partito Sigmar Gabriel accusa Angela Merkel di essere corresponsabile della debacle di Nicosia. E sulla prospettiva di un eventuale aiuto a Cipro dalla Russia, Steinmeier ha aggiunto: ”Ci inganniamo se continuiamo sul fatto che Cipro sia particolarmente cara alla Russia. Credo sia una speranza sbagliata, che i russi adesso si occupino di Cipro.

LIBERALI DEL PARLAMENTO EUROPEO: “COMMISSIONE D’INCHIESTA SULL’EUROGRUPPO”

Il capogruppo dei liberali al Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, ha chiesto una commissione d’inchiesta parlamentare sulla decisione dell’Eurogruppo per la tassazione dei piccoli depositi a Cipro. Per Van Rompuy l’inchiesta si può fare, gli errori in passato sono stati fatti, ma ora ”l’importante non è il passato, quanto salvare il paese ed i suoi cittadini”. E va fatto ”al più presto, non in termini di settimane, perché il tempo incalza”.

Dal canto suo il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, ha replicato che l’esecutivo Ue ”è pronto al dibattito, ma ad esso vanno invitati anche la Bce ed il Fondo Monetario Internazionale” perché, ha aggiunto, ”non possiamo parlare in loro nome, né possiamo criticarli in loro assenza”.

Intanto a Cipro, la gente comincia a scendere in piazza (foto LaPresse)