Colosseo, Dario Franceschini: “Rifacciamo l’arena dei gladiatori” FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Novembre 2014 - 14:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Restituiamo al Colosseo l’arena dei gladiatori”: è la proposta del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. In un tweet l’esponente Pd ha scritto:

“L’idea dell’archeologo Manacorda di restituire al Colosseo la sua arena mi piace molto. Basta un po’ di coraggio”,

postando anche alcune foto Alinari per mostrare “come i visitatori vedevano e vivevano il Colosseo sino a poco più di un secolo fa”.

I tweet di Franceschini, con l’idea di riportare il Colosseo a come era fino alla fine dell’800 e, quindi, di restituirgli la sua arena, fanno riferimento alle ricerche di Daniele Manacorda, professore di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica all’Università di Roma Tre) pubblicate sulla rivista Archeo del mese di luglio. Le vedute ottocentesche, ricorda l’archeologo, ritraggono il Colosseo “con la sua bella arena viva perché calpestabile, e quindi privatamente o pubblicamente usabile e usata”.

Piano piano, “tra il XIX e il XX secolo, l’arena è stata progressivamente scoperchiata, l’invaso del monumento è stato scavato attraverso una complicata sequela di vicende, i suoi sotterranei sono stati messi a nudo: un’infinità di dati archeologici sono andati perduti, ma tanti altri dati- a mano a mano che l’archeologia irrobustiva i suoi metodi – sono stati raccolti, sicché oggi i sotterranei del Colosseo sono una fonte ancora inesaurita di ‘racconti'”.

Tuttavia, riflette Manacorda,

“per definizione un sotterraneo è qualcosa che sta ‘sotto terra’; è nato, è stato creato per stare sotto terra: è questa la sua condizione esistenziale. Perché i sotterranei del Colosseo stanno a pancia all’aria sotto il sole e non sono tornati là dove dovevano stare? O meglio: perché non è tornata su di loro quella coltre necessaria e antica dell’arena, appunto, che oltre a dar loro la dovuta protezione, gli avrebbe dato anche quel che adesso gli manca, cioè un senso? Al Colosseo nel secolo appena trascorso, qualcuno ha ritenuto di dover togliere la sua arena, cioè il suo vestito, magari un po’ lacero, che gli consentiva però di mostrarsi al mondo con dignità”.

La restituzione dell’Arena “gli permetterebbe di tornare ad essere, carico di anni, un luogo che accoglie non il semplice rito banalizzante della visita del turismo massificato, ma un luogo che, nella sua cornice unica al mondo, ospita – nelle forme tecnicamente compatibili – ogni possibile evento della vita contemporanea”.

(Foto da Twitter)