Corea del Nord, lo smartphone misterioso di Kim Jong-Un. Di che marca è? (foto)

Pubblicato il 5 Febbraio 2013 - 21:56| Aggiornato il 31 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

SEUL – Una foto di Kim Jong-un, impegnato in una riunione sulla sicurezza e la difesa coi funzionari di vertice del regime, ha scatenato in Corea del Sud (e non solo) la caccia alla marca dello smartphone poggiato sul tavolo alla sua destra, fino a scomodare anche i servizi di intelligence di Seul. L’immagine, diffusa pochi giorni fa dall’agenzia ufficiale Kcna, mostra Kim, ormai con l’immancabile sigaretta, intento a parlare circondato da appunti e carte di vario genere.

Samsung, il leader mondiale della telefonia mobile, ha subito smentito, riportano i media locali, che possa trattarsi di uno dei suoi modelli in portafoglio: del resto, si tratterebbe in caso contrario di un testimonial ingombrante, visti i pessimi rapporti tra le due Coree, con l’imminente minaccia del Nord di un nuovo test nucleare. Un funzionario del governo di Seul ha affermato che lo smartphone, analizzato dai servizi di intelligence, è possibile possa essere della taiwanese HTC che, a sua volte, ha rispedito al mittente l’ipotesi della paternità.

Scagionato, infine, l’iPhone della Apple. Il quotidiano Chosun Ilbo ha menzionato, con un filo di ironia, una ”scelta di opportunità politica”. ”Deve essere – scritto – politicamente sconveniente per Kim usare i prodotti fatti in Usa e, per altro verso, inappropriato ammettere in pubblico il fatto che il Sud sia piu’ hi-tech del Nord”. In ogni caso, resta da capire a cosa serva uno smartphone in uno dei Paesi più isolati al mondo: l’ultimo baluardo dello stalinismo sul pianeta ha dal 2008 un servizio di telefonia gsm, con tanto di sms, operato da Koryolink, la jv di telefonia mobile promossa da Korea Post and Telecommunications Corporation (Kptc) e controllata al 75% dalla Orascom del magnate egiziano Naguib Sawiris, che conta oltre 1,5 milioni di abbonati su una popolazione di 24 milioni. Koryolink potrebbe presto anche operare il servizio di mobile Internet ma solo per stranieri, non appena ottenuta il via libera delle autorità nordcoreane.