Costa Concordia, Francesco Schettino: “Mia manovra fallì”. La notizia sui siti esteri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2013 - 18:20 OLTRE 6 MESI FA

GROSSETO – Il processo per il naufragio della Costa Concordia prosegue. Oggi 18 luglio si è svolto il secondo giorno di udienze. Del processo ne parlano anche i giornali esteri, come mostrano le immagini delle home page pubblicate dall’Ansa.

Per quanto riguarda il processo, Francesco Schettino, a margine del processo ha spiegato le fasi immediatamente precedenti all’urto: “Qualcuno del ‘bridge team’, il team in plancia si spaventò, per inesperienza, credo. E la manovra per correggere la rotta che ordinai correttamente, come risulta dalla perizia, non riuscì. Perciò sbattemmo contro gli scogli del Giglio. Se la manovra veniva eseguita come indicai, evitavamo gli scogli. Il timoniere capì gli ordini ma qualcun altro dei miei ufficiali in plancia no, forse perchè si spaventò”.

Schettino e i suoi difensori hanno riferito che dall’audio della ‘scatola nera’ si sente ”un colpo secco, una specie di interferenza come se qualcuno si avvicinasse al timone. Non sappiamo a cosa attribuire questo colpo ma è come se durante una manovra automobilistica il passeggero accanto al conducente intervenisse sul volante”. La controvirata necessaria allo ‘scodinzolo’ per disimpegnare la nave dalla rotta presso gli scogli, perciò non riuscì, secondo Schettino, il quale ha evidenziato che poteva ”contare su due primi ufficiali in plancia e altro personale”.

”Peraltro io potevo stare al telefono – ha anche detto sempre riferendosi alle fasi prima dell’urto – perché stavamo facendo un passaggio che il ‘bridge team’ poteva gestire autonomamente, perchè si trattava di un passaggio in mare, non di inchino, che invece richiede che la conduzione della nave sia del comandante. Meno male che mi accorsi della schiuma del mare, e potei intervenire per far ‘derapare’ la nave altrimenti andavamo dritti contro gli scogli”.