Cuore stampato 3D salva la vita a piccola di tre anni FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2016 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA

 

Un cuore in 3D ( Ansa)

Un cuore in 3D ( Ansa)

MASSA – Prima di operare al cuoricino una bambina di tre anni al cuore hanno stampato il suo cuoricino in 3d. L’equipe di medici ha riprodotto la stessa grandezza, la stessa forma e ci ha messo le stesse anomalie per poter simulare l’intervento in tutta tranquillità.

Questa prova è stata necessaria per evitare di sbagliare l’operazione su un cuore così piccolo. Poi, una volta accertato il modo in cui operare, l’equipe ha salvato la vita alla bambina operandola. Questa storia arriva dall’ospedale pediatrico apuano (Opa) di Massa in Toscana. Protagonista una bimba di tre anni della Versilia che venerdì 3 è stata operata da un’equipe medica guidata dal primario di cardiochirurgia pediatrica, Bruno Murzi.

La vicenda la racconta Il Tirreno che pubblica anche le foto del cuore in 3D. Si è trattato di un’operazione complessa

“(…)che la squadra è riuscita a realizzare alla perfezione solo grazie a una particolare tecnica di studio: la simulazione su un cuore 3d. Primo caso in Italia, frutto di un progetto multidisciplinare europeo che sta portando grandi risultati. Un’operazione simile era stata fatta precedentemente, infatti, su una trachea. Anche quella andata a buon fine. Ma quando si tocca il cuore si tocca la vita. A maggior ragione se è quello di una bimba di tre anni. La piccola è nata con una sindrome eterotassica, un posizionamento anormale delle varie parti del cuore. Le vene di un cuore “normale” infatti sono polarizzate, posizionate cioè, per tipologia, tutte da un lato: quelle sovraepatiche a destra, quelle polmonari a sinistra, le due vene cave  a destra. Quelle della piccola invece erano “mescolate””.

“Inoltre la bimba aveva un unico atrio, al posto di due. E il cuore era posizionato perfettamente al centro del torace, invece che a sinistra. ‘Le era stata diagnosticata la cardiopatia prima della nascita – racconta il dottor Murzi – ma non l’abbiamo mai operata fino ad oggi anzitutto perché era troppo piccola, ma anche perché non sapevamo se saremmo riusciti a dividere l’atrio e come’. Avere il suo cuoricino in mano, poterlo toccare, studiare, capire dove e come intervenire senza paura di sbagliare: la stampa 3d ha permesso questo”.

“Come è stato stampato il cuore? Da una risonanza magnetica è stata riprodotta l’immagine che è stata poi inviata al Cnr di Pisa, che l’ha stampata con una stampante 3d.  In poco tempo è stato riprodotto il cuoricino della piccola. ‘sapevamo che dovevamo mettere un pezzo di tessuto dentro il cuore per dividere l’atrio- spiega Murzi – In questo modo abbiamo potuto capire dove inserirlo per far sì che l’intervento riuscisse. In altre parole operando il cuore artificiale abbiamo capito come operare il cuore vero'(…)”.