Danilo D’Ambrosio su Twitter per beneficenza (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Aprile 2014 - 19:53 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Danilo D’Ambrosio, calciatore napoletano dell‘Inter, si è iscritto a Twitter per beneficenza: donerà 50 centesimi per ogni followers alla fondazione “Aiutare i bambini”.

Ne parla   napoli.repubblica.it in un articolo a firma di Paolo De Luca. Riportiamo di seguito l’articolo.

Danilo D’Ambrosio. Soltanto otto ore fa nemmeno esisteva la sua pagina. Ora il calciatore nerazzurro, classe 1988 e nato a Napoli, ha quasi 14 mila seguaci.

Di tutte le squadre, di ogni tifoseria. Un record di incremento followers in poco tempo, che rimbalza sulle statistiche internazionali di Twitter. D’Ambrosio (@ddambrosio) ha infatti deciso di approdare nell’universo dei social network per una unica, specifica ragione.

Che spiega nel suo primo tweet (accompagnato da un hashtag, “#Twitter4good“): “Per ogni follower che riceverò – ha postato – donerò 0,50 euro alla fondazione “Aiutare i bambini” per i progetti in Campania “Giovani al lavoro”. Immediata la reazione del pubblico e dello stesso team nerazzurro, tra i primi a ritwittare sulla propria pagina l’annuncio di Danilo.

Il ragazzo, che già in passato aveva espresso la propria solidarietà agli abitanti della Terra dei Fuochi, torna a patrocinare iniziative benefiche, stavolta ancor più con i fatti. “Aiutare i bambini”, infatti, nata nel 2000 a Milano su iniziativa dell’industriale Goffredo Modena, sostiene progetti concreti, volti al miglioramento delle condizioni di vita dei ragazzi in difficoltà.

In particolare, il programma “Giovani al lavoro” persegue l’obiettivo di fornire una seconda chance agli adolescenti di età superiore ai 16 anni, facilmente a rischio di emarginazione e che hanno abbandonato prematuramente i loro studi o percorsi per qualifiche professionali. Il progetto abbraccia sette città in Italia, tra cui Napoli, e prevede l’attivazione di una borsa di studio per un tirocinio lavorativo lungo sei mesi, con una retribuzione di 300 euro mensili, all’interno di aziende sul territorio.

Ogni ragazzo è seguito da due specifici tutor. Il primo è un educatore, che progetta e segue il percorso formativo di ogni candidato, assistendolo anche nei contatti con la propria famiglia. Il secondo, di tipo aziendale, aiuta il tirocinante nel suo iter professionale, insegnandogli il mestiere e le norme basilari del mondo del lavoro”.

Foto da Twitter.