Di Maio e Salvini, c’eravamo tanto amati: storie di ordinaria fotografia

di Mascia Garigliano
Pubblicato il 21 Novembre 2018 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La vita di coppia, si sa, non è sempre rose e fiori. All’inizio ci sembra tutto bellissimo e idilliaco: i primi appuntamenti, le attese emozionanti, le ansie da prestazione. Ci si innamora, si parla del futuro, si fanno tanti progetti e diventiamo piacevolmente “cretini”. Lo testimoniano le mille foto e i video in cui siamo belli e felici insieme. Magri e con tutti i capelli. Poi, si passa alla convivenza e ci si conosce meglio. Nella gioia e nel dolore. “Finché morte non ci separi” è più improbabile, ma si spera che sia così.

Inevitabili, ahimè, nascono gli scontri perché i problemi della realtà quotidiana ci mettono a dura prova. Non possiamo essere sempre d’accordo su tutto e con tutti. Così capita di litigare, di metter su il broncio finché uno dei due non cede e chiede scusa all’altro. O purtroppo ci si lascia. Succede a tutti. Non si può sfuggire all’eterno e imprevedibile ciclo dell’amore. Neanche Luigi Di Maio e Matteo Salvini possono sottrarsi.

Li avevamo lasciati abbracciati e innamorati, ritratti in un murales dal forte impatto evocativo, eseguito dall’artista di strada Salvatore Benintende, in arte TvBoy, In pochi ci avrebbero scommesso sulla loro storia d’amore, viste le dichiarazioni discordanti e le battute al vetriolo che i due si lanciavano in campagna elettorale. Sembrava una di quelle relazioni destinate a morire subito. Eppure in quell’affresco si scambiavano un bacio appassionato a sancire definitivamente la loro unione, poco prima di prendere ufficialmente le redini del potere politico.

Oggi, invece, l’esponente del movimento neo pop, li ritrae sul muro così: non si guardano neanche in faccia. Indossano lo stesso vestito ma con i due colori distintivi, nelle cravatte e sulle braccia, per rimarcare la differenza d’identità politica. Questo murales è stato eseguito una settimana fa in Corso di Porta Ticinese, a Milano. I due Leader si danno le spalle, mentre cercano consensi e nuovi followers a suon di Like e dirette Facebook. Non a caso il titolo dell’opera è: “La guerra dei Socials”.

Sarà la crisi del settimo mese (l’amore ai tempi dei Social vale molto meno) o una fatale profezia fatto sta che l’idillio amoroso tra i due pare ormai un vago ricordo. Sullo sfondo spunta un cuore spezzato, tenuto insieme dai cerotti. Il loro sguardo è affranto, dispiaciuto ma non intendono rivolgersi parola, anzi hanno assunto la posizione tipica di chi è pronto a camminare per sfidarsi in un duello, senza vinti e né vincitori, senza spade ma con gli smartphone. I sentori di crisi tra i due si sono manifestati spesso durante la loro relazione, non risparmiandosi pubbliche accuse e frecciatine, minacciando atti di separazione, peggio di “Casa Vianello”.

L’ultimo scontro risale proprio al 20 novembre, giornata nera per il governo visto che è stato battuto alla Camera al voto segreto sul peculato. Ed ecco la solita storia: Il M5S accusa la Lega che a sua volta si difende: “Non siamo stati noi”. Altro scontro riguarda gli inceneritori e l’ambiente. Due temi che potrebbero mettere davvero a rischio i rapporti tra i due Leader del governo giallo verde. Per Di Maio, infatti, gli inceneritori “sono vintage, paragonabili alle cabine telefoniche” mentre per Salvini i termovalorizzatori sono utili per lo smaltimento dei rifiuti e per produrre energia. E come dimenticarsi, poi, del bizzarro e imbarazzante incidente riguardante la presunta manipolazione sul testo del decreto fiscale, con le accuse di Di Maio della serie: “C’è qualcuno che lancia la pietra e nasconde la…manina”. Potremmo continuare all’infinito stilando un lungo elenco di accordi, disaccordi, accuse e smentite ma è meglio non addentrarsi troppo nei litigi di una coppia perché in amore, in guerra e…in politica tutto è concesso.

Luigi Di Maio e Matteo Salvini, c'eravamo tanto amati: storie di ordinaria fotografia

Di Maio e Salvini, c’eravamo tanto amati: storie di ordinaria fotografia (foto da Instagram)