Eclissi solare 20 marzo, cronaca del Sole (semi) nero a Roma FOTO

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 20 Marzo 2015 - 13:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono le 9,30 del mattino di venerdì 20 marzo 2015 e il Sole è alto in cielo a Nettuno, vicino Roma. L’eclissi parziale solare si sta preparando già: un pezzettino di Luna ha fatto capolino, una macchietta ricurva che prepotente si affaccia sul Sole. Guardo l’eclissi da un semplice vetrino da saldatore, con filtro 14, ma alle 9,45 le nuvole offuscano il cielo e lo sconforto è alto. Una eclissi parziale di Sole come questa non si vedeva da anni e per chi non ci riuscirà, causa meteo avverso, la prossima occasione sarà solo nel 2026.

L’astronomia, lo sanno bene astronomi e astrofili, richiede pazienza e pazientemente attendo che le nuvole si diradano. Imperterrita dal vetrino fisso il cielo, fortunatamente qui a Nettuno il vento spira abbastanza e vedo le nuvole muoversi veloci. Dietro celato il Sole, la cui luce comincia ad affievolirsi e sono solo le 9,55. A tratti spiragli si aprono tra le nubi e vedo l’ombra della Luna espandersi come una macchia d’olio che lenta scorre su un piano e la luce del Sole comincia ad affievolirsi.

L’eclissi solare a Roma sarà solo parziale e al momento del picco raggiungerà circa il 60% di oscuramento. Un Sole “semi nero” per chi si trova nel centro Italia, proprio come me. Se il Sole, la Luna e la Terra fossero state perfettamente allineate, penso tra me e me pregando che le nuvole si diradino presto, avrei osservato una eclissi totale, proprio come per i fortunati abitanti delle Isole Svalbard, lassù nel circolo polare artico.

Un vero spettacolo: il disco del Sole completamente oscurato dalla Luna e il buio in Terra nel pieno del giorno. Un fenomeno difficile da ignorare anche per i non appassionati del cielo, ma soprattutto un fenomeno irresistibile e raro.

Ma qui a Nettuno, così come a Roma e nella sua provincia, l’eclissi è stata parziale. La Luna ha occupato solo una parte del disco solare, ma per questo non è stata meno in grado di affascinare chi l’ha osservata col naso puntato all’insù.

Sono le 10,07. Guardo l’orologio e il cielo preoccupata, ci sono ancora nuvole. Si muovono veloci davanti al Sole e spero per il meglio. Sono le 10,15. Il Sole si vede solo a tratti e il timore di perdere il picco previsto tra appena 15 minuti è alto. Ma alle 10,26 le nuvole si diradano, il cielo si apre e diventa limpido. Le condizioni di osservazione sono ottime e lo sguardo si perde.

Il disco del Sole è oscurato in parte, ma non sembra un 60%, forse poco meno del 50%. Questo quello che il semplice occhio umano almeno distingue da dietro il vetrino. Continuo a fissare il disco solare: la Luna ha iniziato a oscurare la nostra stella arrivando dall’alto e da destra. Poi è scesa lungo il disco sempre più velocemente, fino a raggiungere quasi la metà del sole.

L’ombra della Luna ha dato vita ad un fantastico Sole semi nero nel cielo di Nettuno. Sono le 10,31. Resto qualche minuto incantata a guardare e poco dopo il disco nero già inizia a spostarsi. Alle 10,40 l’emicerchio nero già sta risalendo in alto, ma stavolta verso sinistra. La Luna sta passando davanti al Sole, quasi come a mangiarlo e poi a risputarlo nel cielo.

Sono le 10,52 e il Sole comincia a tornare visibile. La Luna passa rapida, come a voler fuggire. Alle 11.08 il disco del Sole è già abbastanza luminoso. Quel semi buio che c’era come quando il cielo è carico di nuvole nere sta finendo. Alle 11,23 il Sole ricomincia a scaldare la pelle del viso mentre lo guardi e la Luna è sempre meno “invadente”. La luce ora è più forte e tutto intorno ha perso l’aura di mistero del cielo semibuio e torna verso la luce. Alle 11,28 ormai la Luna è quasi passata, sembra solo una piccolissima macchia insistente sul margine del Sole, che splende sempre più forte.

Alle 11,30, almeno qui a Nettuno, l’eclissi solare parziale è finita. Tutto è illuminato. Il Sole emana raggi e luce, come se la Luna non fosse mai passata. In appena due ore lo spettacolare fenomeno si è esaurito. Tutto è tornato alla normalità e la consapevolezza resta una sola: per assistere ad un’altra eclissi, almeno a Roma, non ci resta che attendere il 2026.

(Foto Veronica Nicosia @Blitz quotidiano)