Enrico Letta da Papa Francesco. Dopo il premier anche Ignazio Marino dal pontefice

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2013 - 22:00 OLTRE 6 MESI FA

CITTA’ DEL VATICANO – La prima volta del premier Enrico Letta in visita dal Papa in Vaticano è un momento di grande cordialità e affabilità. Grandi sorrisi, ripetuti scambi di battute. Il che non impedisce di toccare temi “forti”, centrali nell’attenzione di entrambi: in primo luogo le “prove” cui la crisi economica e sociale sottopone i cittadini italiani, a cui reagire con le misure in favore dell’occupazione, soprattutto giovanile; quindi la “preoccupata attenzione” per l’evolversi della situazione in Medio Oriente e nello stesso Egitto del dopo-Morsi.

Dopo il presidente Giorgio Napolitano lo scorso 8 giugno, anche il capo del governo ha reso visita in Vaticano al nuovo Papa, anche se in forma “privata”. Letta era accompagnato da un seguito ristretto, di una decina di persone, tra cui la moglie Gianna Fregonara, giornalista; il sottosegretario Filippo Patroni Griffi; l’ambasciatore presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco. Insolitamente lungo, ben 30 minuti, il colloquio privato tra i due nella Sala della Biblioteca. “E’ stato particolarmente inteso: gli ho raccontato del mio viaggio in Terra Santa”, ha poi detto il premier al cardinale segretario di Stato Tarcisio che gli chiedeva com’era stato l’incontro.

Dalla Terra Santa Letta ha portato al Papa anche un rosario in legno d’ulivo, che il Pontefice ha tenuto davanti a sé sul tavolo per tutto il tempo del colloquio. Il vero regalo di Letta, però, era di grande prestigio: una preziosa “cinquecentina”, un volume dei “Sermoni di San Tommaso” del 1571. “Spero le sia gradito: Credo che si possa leggere, non solo tenere”, ha detto il premier a Bergoglio, che ha risposto: “Apprezzo moltissimo”.

Il Papa ha contraccambiato con una penna a forma di colonna del baldacchino di San Pietro. “Ogni firma è impegnativa”, ha commentato Letta, suscitando l’ilarità del Pontefice. Il tutto, comprese le presentazioni del seguito e il successivo incontro con il card. Bertone, in un’atmosfera di grande spontaneità e rilassatezza. Nei “cordiali colloqui”, ha fatto poi sapere la sala stampa vaticana, “ci si è soffermati sulla situazione sociale e sulle principali prove che i cittadini e le istituzioni dell’Italia e dell’Unione Europea stanno sostenendo, in particolare, a proposito dell’adozione di misure che creino e tutelino l’occupazione, soprattutto giovanile”. Un tema, questo, che sta molto a cuore al Pontefice, costantemente preoccupato per gli effetti della crisi sulla vita di giovani e famiglie.

Proprio a proposito di famiglie, si è riconosciuto “il fattivo apporto” che insieme alle “istituzione della Chiesa” esse “continuano a fornire alla stabilità del Paese”. Toccando i temi della politica internazionale, è stata manifestata una “preoccupata attenzione all’evoluzione del contesto civile e istituzionale dei Paesi appartenenti all’area mediterranea e mediorientale”. Ribadita, infine, la volontà di Italia e Santa Sede “nella reciproca collaborazione per il progresso della Nazione italiana e per il bene della comunità internazionale”. Parlando col Papa, ha fatto sapere il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, Letta ha espresso “apprezzamento” per la decisione di andare lunedì prossimo in visita a Lampedusa. “Una iniziativa coraggiosa”, l’ha definita il premier.

Subito dopo il presidente del Consiglio, papa Francesco ha ricevuto anche il nuovo sindaco di Roma Ignazio Marino, primo in assoluto ad arrivare in Vaticano in bicicletta, scortato dal Campidoglio da tre vigili urbani a loro volta su due ruote. “Il Santo Padre ha accolto immediatamente il mio invito a venire presto in Campidoglio”, ha poi detto Marino al termine dell’udienza che ha riguardato i problemi della Capitale e le sue emergenze sociali: da bravo vescovo di Roma, Bergoglio ha solo chiesto che quello in Comune “sia un incontro con le persone, con i romani e le romane”.

(Foto LaPresse)