Eruzione solare, la più potente degli ultimi 10 anni: aurore e rischio black out

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2014 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una gigantesca tempesta solare è in arrivo sulla Terra il 9 gennaio scaturita dalla più potente eruzione solare degli ultimi 10 anni. Un’ondata di particelle cariche di energia emesse dal Sole che potrebbero causare sulla Terra una violenta tempesta magnetica, con possibili blackout e che potrebbe costringere alcuni voli a modificare la rotta per evitare un’eccessiva esposizione alle radiazioni. Questo il bollettino dello Space Waether Prediction Center emesso dall’agenzia americana Noaa, National Oceanic and Atmospheric Administration.

L’eruzione solare si è verificata il 7 gennaio ed è stata chiamata AR1944. Un’eruzione di classe X, la più alta su una scala di 5 classi di potenza. La regione attiva che ha prodotto la macchia ha un’estensione di 200.000 chilometri e si trova nell’emisfero Sud del Sole.

Secondo il Noaa, le particelle emesse dall’eruzione solare arrivando sulla Terra produrranno delle aurore polari visibili alle alte latitudini. Gli effetti, però, non saranno solo spettacolari. L’agenzia americana stima infatti una probabilità del 60% che possano avvenire tempeste geomagnetiche polari che potranno mettere a rischio il funzionamento delle linee elettriche. A rischiare corto circuiti inoltre saranno anche i satelliti artificiali, che avranno una minore protezione dal campo magnetico terrestre.

Marco Masserotti, dell’osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Trieste ed esperto di meteorologia dello spazio, spiega:

I problemi possono sorgere anche per gli equipaggi e i passeggeri dei voli aerei che percorrono le rotte polari. Essendo flussi di particelle ad alta energia, aumenta sensibilmente la dose di radiazioni che si assorbono durante il volo. Le compagnie aeree tengono d’occhio questi bollettini e all’occorrenza possono adottare rotte alternative o, in casi estremi, possono anche rinviare le partenze”.

Il getto di particelle prodotto della macchia solare chiamata AR1944 è stato espulso proprio in direzione della Terra ed è stato osservato dal satellite Soho, della Nasa, il cui compito è monitorare il Sole e la sua attività, spiega Masserotti:

“Queste forti eruzioni sono il picco di un ciclo solare finora modesto e provengono dall’emisfero Sud. Il Sole alterna macchie prima sulla parte settentrionale e poi su quella meridionale: quindi si possono anche avere due periodi di intense emissioni durante lo stesso ciclo”.

Secondo l’esperto è possibile che le macchie arrivino a sfiorare l’equatore solare. In quel caso le particelle verranno espulse con maggiore forza perché sfrutteranno al massimo la rotazione che ha il Sole sul suo asse”. Il Noaa prevede con una probabilità dell’80% che ci saranno oggi altri getti di classe M, la terza sulla scala, ed il 50% di ulteriori flare di classe X.

(Credit Photo: Nasa)