Filippo Inzaghi col rosario al dito FOTO. Milan pareggia col Verona e lui rischia esonero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Marzo 2015 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Il tecnico del Milan Filippo Inzaghi, con un piccolo rosario legato al dito durante la partita a San Siro con il Verona. Malgrado la scelta di portare in campo questo simbolo religioso, il suo Milan non va oltre al pareggio ed ora lui rischia l’esonero, dopo il quale il Milan potrebbe essere traghettato da Mauro Tassotti o Cristian Brocchi fino al termine della stagione.

Inzaghi attende senza la certezza di essere in panchina lunedì 16 marzo contro la Fiorentina. “Sì, spero proprio di sì”, ha sorriso l’ex attaccante, sottraendosi alle domande sul suo futuro imminente: “Non le dovete rivolgere a me. Non ho ancora visto Galliani. La società deve fare quello che crede, io sono deluso come lo sarà la società. Vado avanti a testa alta. Guardiamo avanti, il prossimo avversario, la Fiorentina, non sarà semplice”. Per ora Inzaghi fa i conti con l’amarezza del gol subito a 10 secondi dalla fine. “Siamo stati dei polli. Facendo fatica eravamo riusciti a portare a casa la partita. E’ difficile ripartire dopo aver preso un gol così”, è l’analisi dell’allenatore, convinto di avere ancora presa sulla squadra: “Beh, se non fosse così avrebbe mollato dopo l’1-0, invece ha reagito”. Resta il dubbio sulla sostituzione prudente, di fronte al quale Inzaghi si è difeso notando che “a posteriori siamo tutti bravi, non c’è mai la controprova.

Io mi prendo le responsabilità ma vado avanti per la mia strada”. E perché non critica mai i giocatori? “Penso di sapere quando bisogna usare il bastone e quando la carota. Abbiamo giocato male ma non si può dire che i ragazzi non si sono impegnati – ha replicato l’allenatore -. Lavorano con lo spirito giusto, dobbiamo giocare meglio ma non mi attacco a quanto successo durante l’anno. Non mi piacciono i processi, quelli li fate voi. Non siamo il Milan che speravamo, proveremo a esserlo dalla prossima partita”. Intanto questa partita è da incorniciare per Luca Toni. “L’avevo detto ai miei compagni: prima di smettere voglio fare un gol su rigore con il cucchiaino – ha raccontato il centravanti dell’Hellas -. Era l’occasione giusta, in un grande stadio, ed è servito a fare un punto”. E ha qualcosa da recriminare Andrea Mandorlini, espulso nel finale. “Abbiamo preso il secondo gol con due giocatori a terra e un fallo netto – ha notato l’allenatore dei veronesi -. Il momento del Milan non è brillante, questo influisce sulla gestione psicologica della squadra”. Le foto di Inzaghi con il rosario al dito.