Foto bagno in cui Pistorius ha ucciso Reeva Steenkamp. L’accusa: “Mirò per uccidere”

Pubblicato il 20 Febbraio 2013 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA

PRETORIA – Si aggrava la posizione di Oscar Pistorius, l’atleta sudafricano accusato di aver ucciso la fidanzata, Reeva Steenkamp. La polizia ha confermato di aver trovato due scatole di testorene, oltre ad aghi e siringhe, nella sua camera da letto. E intanto, nella seconda giornata di udienze per la concessione della libertà provvisoria dietro cauzione emergono nuovi dettagli su quella terribile notte di San Valentino, soprattutto che egli – secondo gli inquirenti – mirò il water su cui era seduta Reeva con lo scopo di ucciderla.

Il Daily Mail, pubblica intanto anche le foto del bagno in cui Reeva è stata uccisa, ed uno schema che ricostruisce l’esatta dinamica dell’accaduto.

Quella notte, almeno un testimone, o forse due, di cui non sono comunque state divulgate le generalità, udì  forti e ripetute grida provenire dalla villa alle porte di Pretoria, poco prima che la fidanzata del campione paralimpico vi fosse trovata esanime. Lo hanno riferito in aula il procuratore Gerrie Nel, rappresentante della pubblica accusa, e Hilton Botha, l’ufficiale di polizia che coordina le indagini.  Nel ha raccontato di un testimone che avrebbe “sentito un vociare” provenire dall’abitazione della coppia, urla che “suonavano come se ci fosse una lite incessante”, e che andarono avanti “dalle 2 alle 3 del mattino”.

Botha ha aggiunto il resoconto di una persona “che afferma di aver sentito spari”, dopodiché “andò sul terrazzo e vide che la luce era accesa” nella villa vicina, malgrado l’ora tarda: “Sentì grida femminili due o tre volte, e quindi ulteriori spari”. Per smantellare la tesi della difesa di un incidente causato dall’intrusione di un ladro, gli inquirenti hanno sostenuto che Pistorius non si è  limitato a sparare casualmente contro la porta, ma ha preso la mira con cura verso un punto specifico e in maniera angolata.

E ancora: l’accusato ha sempre sostenuto di essersi mosso saltellando sui moncherini, rimasti dopo l’amputazione di ambedue le gambe sotto al ginocchio; per Botha però i proiettili seguirono una traiettoria “dall’alto verso il basso”, e ciò è possibile solo se Pistorius avesse indossato le protesi. L’udienza è stata aggiornata a giovedì 21 febbraio.

Ma intanto gli sponsor continuano a dileguarsi. L’ultimo, dopo la Nike e un marchio di occhiali, la casa cosmetica francese Clarins. Dal 2011, Pistorius era volto della campagna pubblicitaria per una fragranza maschile del gruppo, Thierry Mugler. Adesso, ha fatto sapere la casa cosmetica francese, “in segno di rispetto e compassione per le famiglie coinvolte in questa tragedia”, non lo sarà più”.