Le foto dei manifesti abusivi di Matteo Renzi che tappezzano Roma

Pubblicato il 24 Settembre 2012 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA
Il manifesto pro-Matteo Renzi. La foto è stata pubblicata da “Roma fa schifo Blog”

ROMA – Matteo Renzi non è ancora arrivato a Roma con il suo camper e già scoppiano le polemiche per i manifesti. La Capitale infatti, in queste ore è invasa da manifesti che annunciano il suo arrivo. I manifesti sono stati piazzati un po’ ovunque in città. A segnarare questo scempio è il segretario dei Radicali di Roma Riccardo Magi che in un comunicato denuncia: “Caro sindaco Renzi, nella città che lei amministra è solito fare così?. E’ solito fare affissioni abusive – continua Magi – senza pagare le tasse dovute al Comune, coprendo i manifesti di chi ha regolarmente pagato, e imbrattando la città?”.

L’arrivo del sindaco di Firenze per la campagna della primarie è previsto per lunedì 24 settembre. “Non ci dica che – aggiunge il radicale – queste affissioni sono state fatte a sua insaputa, o che migliaia di manifesti sono stati rubati la notte scorsa dal suo comitato. Queste sono le scuse usate dai vecchi arnesi della partitocrazia che lei vuole ‘rottamare’. La verità è che il sindaco e candidato alla primarie Renzi, ancora prima di arrivare a Roma, ha fatto sua l’abitudine propria della politica nazionale e romana di fare affissioni illegali e abusive, che danneggiano le casse del comune, il decoro della città e i cittadini e le imprese che pagano regolarmente gli spazi. La ‘rottamazione’ – conclude – comincia male”.

Non solo i radicali hanno criticato il comitato di Renzi che ha riempito Roma di manifesti. In Rete, “Roma fa schifo”, blog molto seguito nella capitale che si chiede “Chi ha ridotto così la città più bella del mondo?” pubblicando una foto dei manifesti, spiega: “La città è ricoperta della campagna di affissioni che pubblicizza l’evento di Renzi in funzione primarie di lunedì 24. La campagna è totalmente abusiva: i manifesti non sono timbrati e vidimati dal comune e dunque non è stata pagata alcuna tassa”.