Francantonio Genovese ai domiciliari (foto). Giovedì entrava in carcere “a testa alta”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2014 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

MESSINA – Concessi gli arresti domiciliari al deputato Pd Francantonio Genovese che solo giovedì scorso si era costituito, entrando “a testa alta” (furono le sue esatte parole) nel carcere messinese di Gazzi dopo l’ok della Camera al suo arresto.

Il gip di Messina Giovanni de Marco ha accolto il ricorso dell’avvocato Antonino Favazzo, ritenendo attenuate le esigenze cautelari. “Ma in verità lo erano già prima dell’emissione dell’arresto”, ha polemizzato il legale. “Hanno contribuito i nuovi documenti e soprattutto il fatto che Genovese era da tempo fuori dal giro della formazione, quindi anche prima del suo arresto”

L’ex sindaco di Messina, deputato regionale, segretario regionale del Pd e poi deputato nazionale, soprannominato “mister 20mila preferenze” per i voti presi nelle ultime primarie del Pd, superando alcuni big democratici tra cui Stefano Fassina, è indagato per associazione a delinquere, truffa e frode fiscale nell’ambito dell’inchiesta sulla formazione in Sicilia.

Dall’apertura dell’inchiesta sui “corsi d’oro”, che ha coinvolto anche alcuni suoi familiari indagati in vari filoni, è cominciato il suo declino politico: a Messina, alle ultime amministrative, il suo candidato è stato sconfitto spianando la strada a sorpresa al pacifista Renato Accorti, eletto sindaco contro ogni pronostico.

L’avvocato Favazzo è convinto che “un cittadino comune non sarebbe stato arrestato”, e che “Genovese paga per essere un deputato e per la campagna contro la politica”, sostenendo l’esistenza del fumus persecutionis. “E la dimostrazione – aggiunge il legale – è che i correi nell’inchiesta sono ai domiciliari o liberi”.

(Foto LaPresse)