GermanWings, studenti 16 anni morti a bordo. Fiori e candele davanti scuola FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2015 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA

HALTERN AM SEE (GERMANIA) – “Ieri eravamo tanti, oggi noi siamo soli”. Uno striscione appeso al tavolo da ping pong ricorda così i compagni persi nel disastro aereo di martedì 24 marzo. La mattina di oggi 25 marzo, i ragazzi del ginnasio di Haltern Am See sono comunque entrati nelle loro classi, per affrontare una giornata difficilissima. A bordo dell’aereo GermanWings, precipitato nelle Alpi francesi, c’erano anche 16 alunni e due insegnanti, che rientravano da un progetto di scambio culturale in Spagna.

La scuola è aperta, come era stato annunciato ieri dal sindaco, ma i ragazzi non sono venuti per fare lezione. Oggi non è una giornata come tutte le altre, gli insegnanti e gli psicologi si dedicheranno alla elaborazione difficilissima della tragedia che ha colpito la comunità di Halern am See e del Joseph-Koenig-Gymnasium. I compagni di scuola dei ragazzi finiti nel disastro aereo sono venuti a deporre fiori e candele, che da ieri si moltiplicano con il passare delle ore. “Haltern è sotto schock”. È una portavoce della polizia locale di Haltern am See a dire le parole che tutti hanno in mente per descrivere il risveglio della cittadina tedesca colpita dal disastro aereo di ieri, nel quale hanno perso la vita 16 ragazzi del ginnasio e due insegnanti. “C’è una grande tristezza in città, i ragazzi sono molto turbati e affrontano questo dolore in silenzio”, spiega Ramona Horst.

Tutta la comunità è colpita, nel piccolo centro di 38 mila abitanti, del Nordereno-Westfalia, in cui si conoscono tutti. Ragazzi di circa sedici anni, della decima classe. Tornavano a casa dopo una settimana in Spagna, per un progetto di scambio interculturale: un’esperienza tipica e molto diffusa in Germania, per quell’età. Sull’aereo della Germanwings precipitato nelle Alpi francesi viaggiava anche una scolaresca di 16 alunni e due insegnanti del Ginnasio di Haltern am See, cittadina tedesca del Nordreno-Westfalia. All’aeroporto di Barcellona, gli studenti erano stati accompagnati dalle famiglie che li avevano ospitati per una settimana. Un inconsapevole addio. A confermare che, per tornare a casa, avessero preso proprio quel volo maledetto, è stato il direttore della scuola catalana gemellata col Joseph-Koenig Gymnasium, e quando è giunta la notizia, nell’istituto tedesco, le lezioni sono state improvvisamente sospese. La missione immediata che si è data la scuola era un’unità di crisi, per sostenere i genitori delle giovanissime vittime e i loro compagni.

“È il giorno più nero della storia di questa città. Il peggio che ci si possa aspettare”, ha detto il sindaco Bodo Kimpel. Un uomo visibilmente provato, che ha trattenuto a stento il pianto mentre parlava ai giornalisti, in una conferenza stampa improvvisata nel piccolo centro che conta 38 mila anime. “Le famiglie vengono assistite da psicologi – ha anche spiegato – in modo molto professionale”. E la scuola non si ferma: “Ma non si terranno lezioni normali ovviamente – ha detto il sindaco – si cercherà di affrontare con i ragazzi questa terribile esperienza”. Nella piccola città della Westfalia si conoscono tutti, e la tragedia di oggi rappresenta un lutto collettivo, che sarà difficile da superare. Stasera candele e fiori sono le armi per combattere l’angoscia di una catastrofe per ora “quasi impossibile da realizzare”, come ha commentato uno dei tanti testimoni sul posto. “I ragazzi erano di ritorno da una settimana in Spagna dove avevano trascorso un bel periodo. Quello che è accaduto è tragico e terribilmente triste e ci lascia senza parole”, ha commentato la ministra dell’istruzione del Land Sylvia Loehrmann, che nel pomeriggio ha confermato ufficialmente la notizia. E su facebook è comparso il messaggio di cordoglio di un personaggio famoso di questo piccolo centro, il calciatore della nazionale tedesca Benedikt Hoewedes. Le foto LaPresse dei compagni di scuola che ricordano i compagni morti.