Gianni Comandini, ex bomber a 28 anni lascia calcio per girare mondo. Oggi fa dj FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2015 - 19:17 OLTRE 6 MESI FA

CESENA – L’ex centravanti di Serie A Gianni Comandini, dopo aver indossato le maglie del Milan, dell’Atalanta, del Vicenza e del Genoa a 28 anni ha deciso di mettere gli scarpini al chiodo per cominciare a girare il mondo per poi trasformarsi in un deejay a tempo pieno nella sua Cesena. Comandini venne trasferito all’Atalanta per 30 miliardi di lire. Il suo trasferimento dal Milan non fu però pienamente ripagato dalla squadra di Bergamo che con lui aveva compiuto l’acquisto più costoso della sua storia. Comandini infatti, in 4 stagioni segnò solo 9 reti. 

Adesso però, la vita dell’ex calciatore  è completamente cambiata. A 37 anni non fa più parte del mondo del calcio: fa il deejay in un teatro dell’800 che lui stesso 12 anni fa ha ristrutturato insieme a degli amici. La sua storia l’ha raccontata al Corriere della Sera:

“Faccio il deejay. Ho cambiato completamente vita, ora seguo il mio locale e mi diverto a mettere i dischi. I 30 miliardi pagati dall’Atalanta per il mio cartellino? Era un altro mercato, quello, vivevamo un’altra situazione economica. Oggi certe cifre non si sentono più”.

A soli 28 anni, Comandini lasciò il calcio e cominciò un lungo viaggio per il mondo

 “È vero che si tratta di un ambiente bello ed emozionante ma allo stesso tempo è anche un mondo molto impegnativo, dove gli equilibri non sempre sono molto umani. Questa cosa, alla lunga, mi aveva stancato. A un certo punto non mi sono più sentito a mio agio, così ho deciso di salutare tutti e di mettermi uno zaino in spalla e di iniziare a girare”.

Viaggiare, per lui era una nuova passione.

“Sono stato in Brasile più volte per un totale di sei mesi, poi Costa Rica, Messico, Nuova Zelanda, Australia, Sri Lanka. Mi sono innamorato della tavola da surf: con lei non ci sono regole, non ci sono obblighi. E’ uno degli sport che esprime maggiore libertà, proprio quella che stavo cercando”.

Ad un certo punto, torna a casa e alle sue origini:

“Ho viaggiato tantissimo ma poi, alla fine, sono tornato a quella che era la mia passione da ragazzino: la vita del Dj. Lì ho potuto riassaporare il gusto del rock che ho sempre amato: AC/DC, Red Hot Chili Peppers, qualche spruzzata di Queen. Tutto molto classico, lascio a quelli bravi la possibilità di andare nelle nicchie”.

Comandini, parlando del calcio di oggi spende parole di stima per l’ultima bandiera: Francesco Totti

“Totti è più vecchio di me e gioca ancora? E’ vero, ogni tanto ci penso. Ma penso anche che la vita sia fatta di cicli: per qualcuno, come Totti, il calcio è una parte importantissima; per me, invece, è stata solo una parentesi: bella e indimenticabile, ma solo di una parentesi si è trattata. Sono comunque riconoscente a questo mondo perché mi sta permettendo di vivere oggi la vita che avrei voluto vivere, senza far mancare niente ai miei due figli. Se mi chiederanno cosa fare da grandi, gli consiglierò di diventare surfisti”.