Giovanna Palma (Pd) critica Saviano: “A che serve scorta?”. Poi smentisce FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2014 - 20:33| Aggiornato il 12 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Giovanna Palma (Pd) critica con Saviano: "Serve la scorta?". Poi smentisce FOTO

Giovanna Palma, deputata Pd

ROMA – Se ieri un Tribunale ha assolto i due boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine, per le minacce a Roberto Saviano, allora “a cosa gli serve la scorta?”. Se lo è chiesto, suscitando non pochi clamori,  una deputata Pd, Giovanna Palma, con un post apparso sulla sua pagina Facebook. Salvo poi cancellarlo poco dopo e prenderne le distanze: “Non l’ho scritto io e non lo condivido”, ha risposto la deputata campana in un primo momento a chi le chiedeva delucidazioni.

Ma sul web, si sa, tutto si crea e nulla si distrugge. La notizia è rimbalzata su tutti i social network: sono bastati alcuni screenshot del post autocensurato a convincere l’onorevole Palma a correre ai ripari. Questo il primo messaggio che traeva conclusioni bizzarre, dalla sentenza che ha visto confermare le minacce allo scrittore di Gomorra da parte di un avvocato, condannato, pur avendo assolto i presunti mandanti della minaccia,

“Ieri un tribunale ha assolto il boss Bidognetti dall’accusa di aver minacciato Saviano condannando un avvocato…Un flop direi, dopo che per anni ci hanno fatto credere che lo scrittore era nel mirino dei clan più sanguinari. In assenza di minacce di un boss a che può servire la scorta?”.

Chiamata in causa dai suoi stessi follower, la deputata si è affrettata a smentire: “Non l’ho scritto io e non lo condivido”, ha risposto a caldo. E allora chi è stato? Il suo profilo Facebook è stato hackerato?

Nulla di tutto questo è accaduto e alla fine è stata la stessa Palma a fare chiarezza, porgendo le sue scuse a Saviano e derubricando la gaffe a errore da penna blu:

“Oggi ho fatto un errore da penna blu. Nel tentativo – maldestro – di esprimere un dissenso totale nei confronti di un giudizio letto altrove sulla sentenza di ieri relativa alle minacce allo scrittore Roberto Saviano, ho condiviso il testo copiato ma è saltata la premessa di contrarietà assoluta a quel giudizio superficiale e, diciamolo, cretino. Quando me ne sono accorta, dopo 10 minuti al primo mi piace, ho subito rimosso il post. Ma qualcuno mi aveva già “beccata” e fotografata. Spero che l’errore mi venga perdonato. In primo luogo da Saviano del quale invece ho sempre condiviso battaglie, denunce e al quale devo molto della mia formazione politica. Ecco, in effetti sarebbe bastato che avessi scritto: “Roberto non sei solo”