Giovanni Cafaro, l’uomo che fa la fila al tuo posto per 10 euro l’ora

di Daniela Lauria
Pubblicato il 29 Gennaio 2014 - 09:46 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – In coda alla posta, in banca, all’assicurazione, c’è chi ci perde la pazienza e pure la salute. E c’è chi ci guadagna. Come Giovanni Cafaro, da troppo tempo in fila all’ufficio di collocamento, che ha deciso di fare di quel momento di frustrazione un mestiere. Giovanni, 42 anni, disoccupato con una laurea in Scienze della Comunicazione, fa la fila al posto di chi non ha più pazienza né voglia. Si fa pagare 10 euro l’ora ed emette pure ricevuta fiscale.

Si è inventato un lavoro come solo il genio disperato e prettamente italiano sa fare. In coda all’ennesimo sportello ha pensato che quel tempo speso ad aspettare aveva un prezzo che qualcuno sarebbe stato disposto a pagare. Così l’ex consulente di marketing ha provato a scriverlo su un volantino, ne ha distribuiti cinquemila gialli e blu in tutta Milano. Il messaggio è chiaro: “La tua coda allo sportello? Da oggi la prendo io“.

Si propone come una sorta di assistente tutto fare per chiunque abbia bisogno di supporto nello sbrigare le pratiche burocratiche. “Le file per pagare l’Imu sono il mio pane”, racconta intervistato da Fabio Poletti per il quotidiano la Stampa. La sua storia somiglia a quella di tanti italiani

A luglio dell’anno scorso l’azienda di abbigliamento per cui lavorava come direttore marketing chiude e va all’Est, molto più a Est che a Trieste per capirci. “Avevo un affitto da pagare e niente stipendio. Per fortuna non ho famiglia”. Ma prima di finire nella categoria “bamboccioni” a carico della sua famiglia rimasta a Salerno, le ha tentate tutte. Cinquecento curricula inviati.

Meno di dieci risposte. Meno di cinque colloqui. Zero speranze e mille promesse scritte nel vento. “Allora il lavoro me lo sono inventato. So l’inglese e ho una laurea ma non ci penso proprio ad andare all’estero. Sarebbe una sconfitta. Sarebbe come gettare la spugna. Il futuro è qui. Il mio futuro è qui”.

A contattarlo, per ora, sono per lo più pensionati e lavoratori che masticano poco l’informatica. In media un paio di clienti al giorno, almeno due ore a ingaggio. Va meglio quando riesce a sommarli nella stessa fila. Nella crisi più nera si è inventato un mestiere onesto e regolarmente fatturato. Tanto di cappello.

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