Giuseppe Tomasello, cantante neomeolodico tenta di rapinare benzinaio e spara: arrestato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Gennaio 2014 - 01:21 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Spari in via Prenestina 490 a Roma: durante un tentativo di rapina ad un distributore di benzina, un ragazzo di 22 anni ha esploso un colpo di pistola ferendo un uomo ad un piede. La vittima, soccorsa e trasportata al Policlinico Casilino, non è grave. Il malvivente che ha sparato è Giuseppe Tomasello, un noto cantante neomelodico che era andato sul posto a bordo di un’auto rubata. Il tentativo di rapina è avvenuto verso le 12,30 di govedì 2 gennaio. Tomasello è stato bloccato ed arrestato dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Casilina.

Come racconta Il Messaggero, Tomasello

Ha chiesto l’incasso a un dipendente (cittadino del Bangladesh) che si è opposto. Un altro bengalese che transitava sarebbe intervenuto e il rapinatore a quel punto ha esploso un colpo che lo ha ferito ad un piede”.

“Tomasello, una discreta fama tra gli amanti del genere napoletano, era stato già arrestato lo scorso gennaio per spaccio dai carabinieri durante un blitz a Tor Bella Monaca. Nato a Roma e residente ad Ardea, Tomasello era stato fermato in via San Biagio Platani, insieme a un complice, subito dopo aver ceduto una dose di cocaina a un ragazzo”.

“Il tentato colpo (…) al Prenestino è la fotocopia di quello, con il grave ferimento di un bengalese, alla vigilia di Capodanno accaduto ad Ostia. Anche in questo caso il bandito era a bordo di una Citroen scura e ha usato una pistola semiautomatica calibro 9”.

“Tantissimi, insomma, gli indizia a carico di Tomasello anche per il tentato omicidio in via delle Repubbliche Marinare a Ostia. Tomasello era stato scarcerato a luglio scorso dopo una condanna per droga. Tante volte, invece, le cronache hanno parlato del padre: Franco Tomasello arrestato in più occasioni per rocambolesche e rischiose rapine in banca. In un’occasione ci fu anche una sparatoria con le forze dell’ordine. Franco Tomasello è attualmente in carcere. Nel suo passato anche contatti con la mafia catanese del clan dei Cursoti”.

Foto LaPresse e dal web