Il governo cinese nella Peugeot alla guida Tavares. Il partner Dongfeng avrà il 20-30%

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2013 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI (FRANCIA) – Il governo cinese nella Peugeot. La famiglia Peugeot ha annunciato un clamoroso cambio della guardia: Philippe Varin, il manager della crisi, viene affiancato (dal 1° gennaio 2014) e definitivamente sostituito (entro la primavera) da Carlos Tavares, il brillante ex numero due di Renault. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero stati proprio i cinesi di Dongfeng a pretendere l’addio di Varin, nonostante lui fosse favorevole al loro ingresso contro le perplessità della famiglia Peugeot. Xu Ping riterrebbe Varin non all’altezza di guidare un futuro grande gruppo transcontinentale Psa-Dongfeng, da costruire secondo il modello Renault-Nissan.

La storia di Renault, l'infografica del Corriere della Sera

La storia di Renault, l’infografica del Corriere della Sera

Scrive Stefano Montefiori sul Corriere della Sera:

Tavares venne cacciato da Renault a settembre per avere rilasciato una irrituale intervista con la quale si metteva sul mercato: «Chiunque arrivi ai vertici nel settore dell’automobile ha voglia a un certo punto di diventare numero uno. Per esempio, General Motors, perché no? Sarei onorato di dirigere un gruppo simile». Indignato per la presunzione e la mancanza di lealtà, il grande capo di Renault Carlos Ghosn lo silurò ma oggi, dopo essere stato corteggiato da Volkswagen e Aston Martin, a 55 anni Tavares centra l’obiettivo e diventa numero uno. Anche se ad accontentarlo non è General Motors ma Psa (Peugeot-Citroën), un gruppo in gravi difficoltà.
«Scegliendo Carlos Tavares, rinomato professionista dell’automobile, per succedere a Philippe Varin nel 2014, il Consiglio si assicura che la strategia di rilancio e sviluppo condotta da anni per superare la crisi sarà eseguita con continuità», ha dichiarato in serata Thierry Peugeot, presidente del consiglio di amministrazione e discendente di quell’Armand Peugeot che a fine Ottocento traghettò l’azienda di famiglia dai macinini per il caffè alle biciclette e poi alle auto.
Varin è l’uomo che ha lanciato la pesante ristrutturazione del gruppo chiudendo lo stabilimento di Aulnay-sous-Bois e organizzando la partenza di oltre 8.000 persone, ossia un dipendente francese su 10. Ma il manager 61enne venuto dalla siderurgia e poco esperto di auto non ha mai convinto: né la famiglia Peugeot, che possiede il 25% delle azioni e il 38% dei diritti di voto ed era restia a delegare il controllo a un gruppo straniero come Varin consigliava, né Xu Ping, il capo di Dongfeng («Vento dell’Est»), che è chiamato a versare almeno metà dei 4 miliardi di euro necessari per l’aumento di capitale (l’altra metà potrebbe metterla lo Stato francese).
Secondo alcune indiscrezioni sarebbero stati proprio i cinesi di Dongfeng a pretendere l’addio di Varin, nonostante lui fosse favorevole al loro ingresso contro le perplessità della famiglia Peugeot. Xu Ping riterrebbe Varin non all’altezza di guidare un futuro grande gruppo transcontinentale Psa-Dongfeng, da costruire secondo il modello Renault-Nissan.
In questa ottica, quale miglior candidato allora di Carlos Tavares, entrato in Renault a 23 anni, capo di Nissan in America per un quinquennio e poi tornato alla casa madre di Parigi?