“Grano saraceno da vietare”: gaffe M5s scatena ironia su Facebook e Twitter

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2014 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Il grano saraceno rovina il made in Italy e va vietato”. I deputati del Movimento 5 stelle lanciano la loro proposta di legge contro la contraffazione dei prodotti agro-alimentari, ma tutto finisce in una clamorosa gaffe. Secondo i deputati M5s, il grano saraceno viene utilizzato per “produrre un terzo della pasta italiana”. E il web si scatena nei commenti ironici sul pericolo “invasione del pericoloso grano saraceno”, mentre i 14 firmatari si giustificano: “Intendevamo il grano straniero”.

Nella proposta di legge numero 1407 depositata alla Camera dei Deputati dai parlamentari M5s si legge:

“Un esempio per tutti: la pasta venduta in Italia è prodotta per un terzo con grano saraceno”.

Il web, scrive Carmine Saviano su Repubblica, si scatena nei commenti sulla “invasione del grano saraceno”:

“Andrea Castelluccia, su Twitter, sintetizza la questione: “Bene, allora mettiamo i dazi contro la Saracenia”. Andrea Pesenti propone di ampliare la strategia grillina per la difesa del Made in Italy: “Ora mi aspetto dal MoVimento una moratoria sui bagni pubblici. Una roba tipo: Basta con le turche!”. Seguito da Stefano Mucillo: “E perché non boicottiamo il fico d’India per sostenere i nostri Marò?”.

Hubert Halles è allarmato: “E adesso cosa ne sarà della zuppa inglese? E dell’Insalata catalana?”. Anna Lanzotti chiede: “Non è che qualcuno di voi si è svegliato con un saraceno nella dispensa?”. E Francesca Carissi affronta il nodo politico della questione: “In questo caso, restituire mezzo stipendio è troppo poco…”.

I parlamentari M5s, colti in flagrante nella gaffe, spiegano di aver chiesto alla Camera di poter modificare nel testo quel “saraceno” con “straniero”, ma sono rimasti inascoltati. Intanto il grano saraceno invade la rete, da Twitter a Facebook, tra chi divertito rilancia i pericoli dell’invasione, a chi si indigna e chi ancora accetta la giustificazione di M5s, perdonando quello che è stato definito solo un errore.

(Foto da Twitter)