Il Cairo, autobomba esplode davanti al consolato italiano: un morto FOTO E VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2015 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA

IL CAIRO – Una potente esplosione, un’autobomba, alle 6,30 del mattino quando Il Cairo ancora dormiva. E un obiettivo: il consolato italiano. E’ successo sabato mattina nella capitale egiziana, le agenzie di stampa locali battono le primissime notizie disponibili: “Una autobomba è esplosa questa mattina davanti al Consolato italiano al Cairo”.

Al momento non c’è alcuna rivendicazione, l’ordigno, azionato a distanza con un telecomando, ha distrutto una parte della facciata dell’edificio su Al-Galaa Street che in quel momento era chiuso. Medici sul posto riferiscono di un morto, egiziano, e 9 persone ferite: nessun italiano coinvolto.

Oltre a danneggiare l’edificio esternamente, l’esplosione ha colpito anche le tubature, allagando la zona. Quattro giornalisti sono in stato di fermo, tra loro anche l’italiano Alessandro Accorsi che via Twitter ha raccontato: “La polizia dice che siamo arrivati qui troppo in fretta”. L’esplosione, documentata da qualche foto postata sul social network da Accorsi, ha danneggiato pesantemente la facciata del consolato e fatto saltare una tubatura, cosa che ha provocato un allagamento.

L’ambasciata d’Italia al Cairo informa che a “seguito dell’attentato che ha colpito la sede del consolato italiano a Cairo, tutti i servizi consolari sono temporaneamente sospesi”.

La bomba esplosa davanti al consolato italiano del Cairo “è un attacco diretto all’Italia”: lo ha detto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni.  Gentiloni, in un conferenza stampa alla Farnesina, ha detto che “non c’è nessun dubbio, il Consolato italiano era l’obiettivo” dell’attentato, in cui è morto un poliziotto egiziano e ci sono vari feriti anche gravi. Il ministro, definendolo “un tentativo di intimidazione”, ha spiegato che si è trattato di “un attacco contro la presenza internazionale, ma anche di un attacco diretto all’Italia”, paese impegnato in prima linea nel “contrasto al terrorismo”.

Il palazzo nel quale ha sede il Consolato italiano del Cairo risale ai primi del ‘900 e ospita anche la scuola italiana Leonardo da Vinci ed il Circolo Ricreativo Italiano (Cri), con un ristorantino riservato a soci. L’ala del palazzo più danneggiata è degli uffici del Consolato, che si sviluppano lungo il lato del quale tutte le reti televisive hanno mostrato il crollo, a sinistra dell’ingresso monumentale con due alte colonne.

Di color salmone intenso, l’edificio corre su tre lati. Il primo si affaccia sul quartiere Bulac dove c’è l’ingresso di servizio al consolato e alle altre strutture, oltre ad un ampio parcheggio interno. Il secondo su Galaa Street, il terzo su una stradina laterale molto stretta, all’ inizio della quale sembra fosse parcheggiata l’auto sotto la quale è stata deposta la bomba, apparentemente di grande potenza (250 chili di tritolo secondo la stampa egiziana).

In passato il palazzo aveva ospitato la scuola Giuseppe Garibaldi, che negli anni della seconda guerra mondiale fu utilizzata dai responsabili del protettorato britannico dell’ Egitto per ospitare gli italiani (circa diecimila) da internare in campi lontani dal Cairo perché non rinnegavano il fascismo e si temeva potessero collaborare con l’esercito tedesco. Negli anni novanta in quell’edificio venne trasferito il Consolato italiano che fino a quel momento era stato ospitato in via Champollion, a ridosso di piazza Tahrir.

(Foto Ansa).